Wall Street subisce passivamente la riunione della Federal Reserve di questa sera, nonché le trimestrali delle principali società tecnologiche americane, incapace di reagire e di continuare nel trend positivo della scorsa settimana.
Il bilancio della giornata si chiude pertanto in rosso con il Nasdaq che cede l’1,9%, il più penalizzato, lo S&P500 l’1,2% ed il Russell 2000 ed il Dow Jones entrambi in calo solo dello 0,7%.
Oltre al focus sulle mosse della Federal Reserve nel contrastare l’inflazione, il mercato ha sofferto l’andamento contrastato dei titoli tecnologici tutti sotto pressione. Nel dettaglio, Amazon cede il 5,2%, Facebook il 4,5%, Google, Micorsoft oltre il 2,5%. In after hours, questi ultimi due titoli deludono le attese con le loro trimestrali, ma si apprezzano rispettivamente del cinque e del quattro per cento.
Tra i titoli “old economy” sono saliti ieri sia General Electric che 3M, entrambi di oltre il quattro per cento, in scia all’annuncio di due rispettivi “spin off”, mentre WalMart ha ceduto il 7% sull’onda della comunicazione di un profit warning.
VIX in rialzo di quasi il sei per cento a 24,6 punti.
Nel mercato obbligazionario, lieve discesa dei rendimenti che scivolano di due punti base sulla scadenza decennale al 2,79%.
Petrolio in altalena con un affondo ribassista (-1,5%) a 95 dollari al barile.
Tengono i metalli preziosi con l’oro in frazionale ribasso e l’argento che chiude in lieve rialzo, cancellando tuttavia un progresso giornaliero di quasi un punto percentuale.
Sul mercato valutario dollaro in decisa ripresa con guadagno di un’intera figura a 1,013 nei confronti della moneta unica, mentre il rublo cede oltre cinque punti percentuali tornando al di sotto di quota 60.
Fonte MarketInsight







