L’esito elettorale ancora incerto e la riunione della Fed non spaventano gli indici americani che proseguono la loro marcia verso i nuovi massimi storici.
Lo S&P500 avanza dell’1,9%, al pari del Dow Jones, mettendo a segno un guadagno di oltre un punto percentuale per la quarta seduta di fila, risultato ottenuto solo altre tre volte in passato. Ancora più cospicuo il guadagno sia del Nasdaq (+2,6%) che del Russell 2000 (+2,8%).
A picco il VIX che cede quasi dieci punti percentuali a quota 27,6.
I protagonisti sono stati ieri ancora i titoli tecnologici a larga capitalizzazione. I FAAMNG (Facebook, Amazon, Apple, Microsoft, Netflix e Google) hanno guadagnato da inizio settimana oltre il dieci per cento, un record in così breve tempo.
Giornata euforica anche per tutte le materie prime ad esclusione del petrolio che cede quasi il due per cento e scivola al di sotto dei 38 dollari al barile.
Volano i metalli preziosi con l’oro che avanza di due punti percentuali tornando al di sopra dei 1.900 dollari l’oncia, l’argento di sei sopra i $25 ed il palladio di quattro.
In forte rialzo anche le commodities agricole con la soia al massimo da quattro anni ed il grano anch’esso ai nuovi record dell’anno.
Dollaro in difficoltà in scia alla conferma della continuazione di un forte stimolo monetario da parte della Banca Centrale domestica.
Il biglietto verde scambia in chiusura a 1,184 nei confronti della moneta unica.
Fonte MarketInsight







