I futures sull’azionario Usa cedono lo 0,6-1,3%, preannunciando una partenza in calo a Wall Street dopo i dati sui non farm payroll superiori alle attese e con l’allarme lanciato da Tesla che penalizza il listino tecnologico
Ieri i principali indici americani hanno chiuso in rialzo, invertendo la rotta dopo un avvio debole terminando in prossimità dei massimi di giornata. Il Nasdaq ha guadagnato il 2,7%, lo S&P 500 l’1,8% e il Dow Jones l’1,3%.
Il Job Report ha evidenziato la creazione di 390 mila nuovi posti di lavoro nel settore non agricolo lo scorso mese, oltre ai 318 mila previsti dal consensus ma in calo rispetto ai 436 mila di aprile (rivisti da 428 mila).
Il tasso di disoccupazione, invece, è rimasto stabile al 3,6% (3,5% il consensus), mentre i salari medi orari sono cresciuti dello 0,3% su base mensile (+0,4% il consensus) e del 5,2% su base annua rispetto (in linea al consensus).
Numeri attentamente monitorati dagli operatori per capire il ritmo delle prossime strette da parte della Federal Reserve, preoccupati dal rischio che interventi troppo aggressivi possano spingere la principale economia mondiale in recessione.
Intanto, il numero due della Fed, Lael Brainard, ha dichiarato di non ritenere al momento necessaria una pausa a settembre nel percorso di rialzi dei tassi di interesse e che aumenti da 50 punti base a giugno e luglio sembrano ragionevoli.
Per quanto riguarda l’azionario, nel premarket Tesla cede oltre il 4,5% dopo che il Ceo Elon Musk ha dichiarato che la società ha bisogno di ridurre il personale del 10% a causa dell’incertezza sull’outlook dell’economia globale.
Fonte MarketInsight






