
I futures sull’azionario Usa cedono lo 0,1-0,2%, preannunciando una partenza prudente a Wall Street con gli investitori intenti a valutare la riduzione degli stimoli monetari da parte delle banche centrali e il rallentamento della ripresa dell’economia.
Ieri i principali indici americani hanno chiuso in negativo, con il Nasdaq che ha perso lo 0,6% segnando il maggior ribasso da due settimane e lo S&P 500 (-0,1%) che arretra per la terza sessione consecutiva.
Il focus degli operatori rimane sulle tempistiche del ritiro delle misure straordinarie messe in campo dalle banche centrali, pur in un contesto in cui la variante Delta del Covid minaccia la ripresa dell’economia globale.
Il Beige Book della Federal Reserve ha evidenziato un rallentamento della crescita Usa negli ultimi due mesi, complici la recrudescenza del virus e il perdurare delle difficoltà lungo le catene di fornitura.
Ciononostante, il presidente della Fed di Dallas, Robert Kaplan, ha dichiarato che, in base all’attuale outlook, sarebbe favorevole a un annuncio di una riduzione del programma di acquisti bond mensili a settembre, con un possibile inizio del tapering a ottobre.
Parole cui hanno fatto eco quelle del presidente della Fed di New York, John Williams, secondo cui “potrebbe essere appropriato” per la banca centrale Usa cominciare a ritirare gli stimoli straordinari di emergenza entro la fine dell’anno.
Intanto, dalla riunione odierna della Banca centrale europea è emersa la decisione di proseguire il Programma di acquisto per l’emergenza pandemica (PEPP) a un ritmo moderatamente inferiore rispetto ai due trimestri precedenti.
Sul fronte macro, infine, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti si sono attestate a 310 mila unità, inferiori rispetto alle 335 attese dal consensus e alle 340 mila della rilevazione precedente.
Fonte MarketInsight