Settore tecnologico ancora sotto pressione a Wall Street dopo i cali della scorsa settimana, mentre il focus degli operatori torna a concentrarsi sulle relazioni tra Washington e Pechino dopo le ultime dichiarazioni del presidente americano Donald Trump.
Dopo la pausa per la festività del Labor Day, in avvio di seduta il Nasdaq perde il 3,2%, lo S&P 500 l’1,8% e il Dow Jones l’1,3%.
Sul listino tecnologico, reduce da un rialzo di circa il 75% dai minimi di marzo, pesano i dubbi degli investitori sulle elevate valutazioni raggiunte dal settore, che hanno alimentato lo scetticismo sulla sostenibilità del recente rally.
Crolla Tesla (-16%) che, dopo aver guadagnato il 400% da inizio anno e aver registrato quattro trimestri consecutivi in utile, non è stata ammessa a sorpresa nello S&P 500, complici i dubbi sulle metriche di profittabilità e sull’outlook confuso della società
Ad appesantire il sentiment degli operatori contribuiscono inoltre i rinnovati timori sui rapporti tra Stati Uniti e Cina, dopo che Trump ha dichiarato che intende porre fine alla dipendenza degli Usa dal colosso asiatico limitando le relazioni economiche tra i due paesi.
Il presidente Usa ha inoltre minacciato di punire qualsiasi società americana che intenda delocalizzare la produzione creando posti di lavoro all’estero, avanzando l’ipotesi di precludere la possibilità di aggiudicarsi commesse pubbliche alle aziende che fanno business con la Cina.
Intanto sul Forex il biglietto verde si rafforza nei confronti delle altre valute, con il cambio euro/dollaro tornato sotto quota 1,18 in attesa del meeting della Bce di giovedì, mentre il dollaro/yen viaggia in area 106.
Perde ancora terreno la sterlina, in calo a 1,303 sul dollaro in scia ai timori di una Brexit senza accordo con l’entrata nelle fasi finali delle trattative tra Londra e Bruxelles.
Tra le materie prime crollano le quotazioni del greggio con il Brent (-4,6%) a 40 dollari e il Wti (-6,9%), in calo per la quinta seduta consecutiva sull’incertezza riguardo la debole ripresa della domanda globale di petrolio.
Nel comparto obbligazionario, infine, un parziale flight to safety spinge al ribasso il rendimento del decennale americano di circa 4 punti base allo 0,68%, mentre il tasso sul biennale si mantiene allo 0,14%.
Fonte MarketInsight






