
Wall Street non riesce a stornare e trova nei titoli tecnologici nuova linfa per continuare a salire verso vette sempre più verticali.
Dopo una seduta assai incolore, i listini accelerano nel finale e consentono allo S&P500 di mettere a segno un nuovo massimo storico, seppur di lieve entità (+0,2%).
Prosegue, al contrario, il momento di debolezza sia del Dow Jones (-0,2%) che del Russell 2000 (-0,4%), i quali tuttavia dimezzano le perdite nell’ultima ora di contrattazione.
Tra i titoli in evidenza, Nvidia (+1%) e Google (+0,5%) mettono a segno l’ennesimo record assoluto. In crescita anche Tesla, Microsoft e Facebook di circa un punto percentuale, mentre Apple avanza del due per cento.
Rimbalza invece il VIX che sale di cinque punti percentuali a quota 16,4 punti.
Ripartono al rialzo anche i rendimenti obbligazionari con la scadenza decennale che termina al 1,48%, in salita di cinque punti base.
Giornata difficile per tutte le materie prime, indistintamente, ad eccezione del petrolio che avanza ancora di mezzo punto percentuale al nuovo massimo dell’anno di 71,20 dollari al barile.
Tra i metalli preziosi, oro ed argento dimezzano le perdite a mezzo punto percentuale ma chiudono di nuovo al di sotto dei rispettivi supporti psicologici a quota 1.900 e 28 dollari l’oncia. Platino in crescita dell’uno per cento ed il palladio in calo della stessa entità.
In discesa anche il rame (-1%) e soprattutto il legno (-5,5%) che accentua il crollo della scorsa settimana (-18%) e dal massimo storico di metà maggio (-45%) dopo un incremento del 300% nei precedenti quindici mesi.
In difficoltà soprattutto le materie prime agricole con mais e soia che cedono quasi il tre per cento ed il frumento l’uno e mezzo dopo una partenza ben peggiore. In calo anche il caffè (-2%).
Sul mercato valutario, il dollaro tenta la risalita oltre quota 1,21 nei confronti della moneta unica, ma chiude a 1,212.
Fonte MarketInsight