
Ultima seduta sull’ottovolante con il listino tecnologico che arriva a perdere, in concomitanza con la chiusura dei mercati europei, fino a cinque punti percentuali e reazione tecnica veemente di alcuni indici alla perforazione della media mobile a 50 giorni.
Il Dow Jones termina in ribasso dello 0,6%, lo S&P500 dello 0,8% e il Nasdaq dell’1,3%, mentre il Russell 2000 cede lo 0,4%.
L’indice dei trenta titoli principali ha registrato un’oscillazione giornaliera di 875 punti.
In forte ribasso anche il VIX (-9%) a quota 30,75 punti dopo un picco iniziale intraday a 36 (+10%) a conferma che la volatilità è di nuovo esplosa e che caratterizzerà anche le prossime settimane.
Malgrado il recupero nella seconda parte della seduta, gli indici realizzano la peggior performance settimanale degli ultimi sei mesi, vale a dire dal famoso mese di marzo.
Il bilancio della scorsa ottava si chiude con il Nasdaq e lo S&P500 che interrompono una striscia positiva di cinque settimane perdendo rispettivamente il 3,2% ed il 2,3% e tornando il primo al livello del 25 agosto ed al secondo al 21 dello stesso mese.
Apple chiude in lieve rialzo (+0,2%) recuperando una perdita iniziale di otto punti percentuali che ha riportato la capitalizzazione del titolo per pochi minuti al di sotto dei due trilioni di dollari.
Tesla ha guadagnato il 2,8%, ma il titolo è ancora in ribasso del 16% rispetto ad inizio settimana, data di avvio dello “stock split”
Recupero trainato in particolare dai titoli finanziari che beneficiano dall’impennata dei rendimenti con il Tbond che risale di nove punti base chiudendo allo 0,71%.
Metalli preziosi deboli, ma terminano in leggero calo al di sotto del punto percentuale.
Discesa, invece, più sensibile per il petrolio che cede il 4,5% chiudendo a 39,5 dollari al barile.
Infine il dollaro risale di un soffio al di sopra di 1,18 sulla moneta unica realizzando la miglior settimana nelle ultime dodici nei confronti delle principali divise.
Fonte MarketInsight