Wall Street parte già lancia in resta, respinge un tentativo di indebolimento, e vola nel finale chiudendo sui massimi intraday. Tra gli elementi catalizzatori del rimbalzo si distingue la seconda giornata di trimestrali delle grandi banche domestiche, migliore di quella precedente, ed il calo del dollaro che prende fiato dopo una lunga corsa e pronto forse per un ulteriore allungo. Da segnalare anche il balzo delle vendite al dettaglio, in aumento dell’un per cento rispetto al +0,8% previsto.
Lo S&P500 guadagna l’1,9%, il Nasdaq l’1,8% ed il Dow Jones il 2,1%.
Oltre a Facebook, brillano le banche in scia alla pubblicazione dei dati trimestrali con Citigroup che tira la volata (+13%), seguita da State Street (+9%), Bank of America e NY entrambe in crescita del sette per cento, Wells Fargo (+6%).
VIX in ribasso dell’otto per cento a 24,2 punti.
Sul mercato obbligazionario i rendimenti continuano la fase altalenante scendendo di tre punti base sulla scadenza decennale al 2,93%.
Giornata di tenue rimbalzo per quasi tutte le materie prime.
Tra i metalli preziosi, l’oro chiude invariato e l’argento guadagna il due per cento al pari del platino. Il palladio cede invece il tre per cento.
Il petrolio guadagna il due per cento a 97,5 dollari al barile ed il rame l’uno per cento ribaltando una partenza ancora negativa.
Andamento contrastato per le materie prime agricole con il frumento che cede oltre il due per cento e la soia che ne guadagna quasi cinque. Recupera anche il caffè con un balzo di quasi tre punti percentuali tornando a 200 dollari al quintale.
Sul mercato valutario il dollaro perde una figura intera e chiude a 1,01 nei confronti della moneta unica.
Fonte MarketInsight







