Seduta difficile per Wall Street con gli indici che si inabissano sin dall‘apertura, in scia alla ennesima brutta giornata dei mercati europei.
Ogni tentativo di recupero viene fiaccato nel finale e tutti e quattro i principali listini chiudono sui minimi intraday con il Nasdaq (-3,7%) che realizza la peggiore performance giornaliera.
Leggermente migliore è stata la caduta dello S&P500 (-3,5%), del Dow Jones (-3,4%) e del Russell 2000 (-2,7%). Vola ancora il VIX (+21%) a quota 40,3 punti, massimo dallo scorso giugno.
Il Dow Jones è l’indice tecnicamente più compromesso con la quotazione che si avvicina alla media mobile a 200 giorni, mentre il listino tecnologico e lo S&P500 lottano per non bucare al ribasso quella a cento.
Tutti gli undici settori dello S&P500 hanno terminato ieri in profondo rosso.
Oggi a mercati chiusi saranno pubblicate le trimestrali di Apple, Amazon, Google e Facebook che insieme raggiungono i 6 trilioni di dollari di capitalizzazione, pari al Pil annuo di Germania e Giappone congiunti.
Mercato obbligazionario praticamente poco mosso con il rendimento del decennale governativo che perde solo un punto base allo 0,76%.
Giornata nera per le materie prime, sia minerarie che preziose. Tra le prime il petrolio cede oltre cinque punti percentuali chiudendo a 37,5 dollari al barile, mentre tra le seconde l’oro ne cede due e l’argento anch’esso cinque.
Sul mercato valutario dollaro che diventa bene rifugio e conferma il fixing di 1,174 nei confronti della moneta unica della seduta precedente, mentre continua a franare la lira turca che cade a 8,30 nei confronti del biglietto verde, nuovo minimo assoluto.
Fonte MarketInsight