Partenza in rosso a Wall Street, in un mercato appesantito dai timori di una nuova ondata della pandemia di coronavirus. Dopo pochi minuti di scambi, il Dow Jones perde il 2,8%, lo S&P 500 il 2,5% e il Nasdaq l’1,9%.
Nonostante il parziale rimbalzo di venerdì, il bilancio della scorsa ottava ha visto i principali indici americani registrare il peggior calo da inizio marzo, con il Dow Jones in ribasso del 5,6%, lo S&P 500 del 4,8% e il Nasdaq del 2,3%.
Il sentiment degli investitori è penalizzato dai timori di una seconda ondata di contagi e dai conseguenti potenziali ulteriori danni economici, dopo le previsioni poco confortanti fornite dalla Federal Reserve la scorsa settimana.
Preoccupa infatti la nuova accelerazione dei malati in oltre 20 stati Usa e la situazione dei ricoveri ospedalieri record in Florida e Texas, mentre in Cina sono stati isolati alcuni quartieri di Pechino per il riaccendersi di focolai del virus.
Nel suo rapporto semestrale di politica monetaria diffuso venerdì, a due giorni dalla conclusione del meeting del Fomc, la Fed ha dichiarato di attendersi che famiglie e imprese statunitensi saranno esposte a “fragilità persistenti” a causa della crisi sanitaria.
Intanto sul Forex il biglietto verde è poco mosso nei confronti delle altre valute, con il cambio euro/dollaro sostanzialmente stabile a 1,125 e il dollaro/yen a 107,4. La sterlina viaggia a 1,254 sul dollaro, recuperando parte delle perdite della mattinata mentre proseguono i negoziati sulla Brexit tra Londra e Bruxelles.
Tra le materie prime in calo le quotazioni del greggio con il Brent (-2,7%) a 37,7 dollari e il Wti (-4,3%) a 34,7 dollari, sui timori che un nuovo incremento dei contagi di coronavirus possa pesare sul recupero della domanda di carburante.
Nel comparto obbligazionario, infine, il rendimento del decennale americano arretra di circa 3 punti base allo 0,67%, mentre quello del biennale si attesta allo 0,19%.
Fonte MarketInsight






