Le borse europee dovrebbero iniziare la seduta ancora incerte, con l’incremento dei rendimenti obbligazionari che alimenta i timori sull’inflazione e con l’intensificarsi della crisi del colosso cinese Evergrande.
Chiusura in rosso ieri a Wall Steet, appesantita soprattutto dal settore tecnologico, sotto pressione per effetto della risalita degli yield dei Treasuries. Il Nasdaq ha perso il 2,8%, la maggior discesa da marzo, lo S&P 500 il 2% e il Dow Jones l’1,6%.
In calo stamane i mercati asiatici, che segnano la peggior seduta in quasi sei settimane e si avviano a registrare il primo declino trimestrale in sei trimestri. Tokyo ha ceduto oltre il 2%, mentre Shanghai arretra dell’1,5% e Hong Kong sale dello 0,6%.
Il rally dell’azionario globale è stato interrotto dai crescenti prezzi dell’energia, che hanno alimentato i timori sulle pressioni sui prezzi in un contesto di già elevata inflazione e in un momento in cui le banche centrali si preparano a ridurre gli stimoli monetari.
Negli Stati Uniti preoccupa inoltre lo stallo sulla sospensione del tetto del debito, mentre la Cina risente del cosiddetto power crunch e del collasso del gigante immobiliare Evergrande.
Oggi scade il pagamento di una cedola obbligazionaria di 47,5 milioni di dollari, dopo che il Gruppo non ha dato nessun segnale di avere pagato quella dello scorso 23 settembre.
Evergrande prevede di vendere una quota di 1,5 miliardi di dollari in Shengjing Bank Co Ltd, procedendo a una delle più grandi ristrutturazioni di sempre del paese con la cessione di asset per ripagare i debiti.
Intanto, Fitch ha tagliato il rating da CC a C, un solo notch al di sopra del livello equivalente al default.
Fonte MarketInsight






