
Mattinata debole per le borse europee, in linea con i futures di Wall Street in un contesto appesantito dalle crescenti tensioni fra Stati Uniti e Cina.
A Milano il Ftse Mib arretra dello 0,6% in area 17.120 punti, limitando la perdita rispetto al Dax di Francoforte (-1,3%), il Cac 40 di Parigi (-0,9%) e il Ftse 100 di Londra (-0,9%), mentre l’Ibex 35 di Madrid resiste sulla parità.
I derivati su Dow Jones, S&P500 e Nasdaq arretrano di circa mezzo punto percentuale dopo l’approvazione da parte del Senato Usa di un provvedimento che potrebbe impedire ad alcune società cinesi di quotarsi a Wall Street. Una mossa che punta a un maggior controllo sul flusso di capitali verso la Cina e che potrebbe inasprire nuovamente i rapporti fra le due superpotenze.
Dall’agenda macroeconomica sono stati diffusi gli indici Pmi manifatturiero, servizi e composito di maggio di Francia, Germania, Eurozona, Gran Bretagna, complessivamente positivi. Nel pomeriggio sono attesi dati analoghi dagli Stati Uniti, insieme alle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione (consensus 2,4 milioni) e all’indice principale di aprile.
In particolare, l’attività manifatturiera dell’Eurozona ha riportato un miglioramento a 39,5 punti da 33,4 punti di aprile e l’indice composito è risalito a 30,5 punti rispetto al minimo di 13,6 punti del mese scorso.
Sul Forex, il dollaro recupera leggermente terreno nei confronti delle altre valute, riportando l’EUR/USD in lieve calo a 1,096 e l’USD/JPY a 107,8, prima degli interventi in programma oggi di alcuni esponenti della Federal Reserve, tra cui il presidente Jerome Powell.
Dai verbali del Fomc di fine aprile, pubblicati ieri sera, è emerso come l’incertezza sull’outlook sia estremamente elevata. Nel secondo trimestre si prevede una caduta senza precedenti dell’economia e la banca centrale americana sta valutando il sostegno migliore per una ripresa che si prospetta più lenta e difficile del previsto.
Tra le materie prime prosegue il rialzo delle quotazioni del greggio con il Brent (+1,9%) a 36,4 dollari e il Wti (+2,1%) a 34,2 dollari, alimentato anche dal calo delle scorte statunitensi.
Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund si amplia lievemente a 213 punti base con il rendimento del decennale italiano all’1,66%. Nel frattempo, la richiesta da parte dei piccoli investitoti per il nuovo Btp Italia nei tre giorni di offerta dedicati al retail ha raccolto oltre 14 miliardi. Stamani è iniziata l’offerta agli istituzionali con il Mef che ha fissato la cedola all’1,4% e una richiesta di 9,3 miliardi.
Tornando a Piazza Affari, tra le big cap avanza Nexi (+3,3%) e rimbalza Tim (+2,7%) dopo due giornate negative in seguito alla pubblicazione dei risultati. In calo banche e petroliferi, vendite in particolare su Tenaris (-3,2%), Banco Bpm (-2,6%) e Generali (-2,5%) che ha diffuso i risultati prima dell’apertura.
Fonte MarketInsight