Apertura positiva per le borse europee, in rimonta dopo il sell-off di ieri in scia all’incremento dei rendimenti obbligazionari che alimenta i timori sull’inflazione e con l’intensificarsi della crisi del colosso cinese Evergrande.
A Milano il Ftse Mib guadagna lo 0,6% in area 25.700 punti. In frazionale rialzo anche il Dax di Francoforte (+0,7%), il Cac 40 di Parigi (+0,7%), l’Ibex 35 di Madrid (+0,6%) e il Ftse 100 di Londra (+0,6%).
Il sentiment dei mercati è appesantito dalla crisi energetica, che sta alimentando i timori sulle pressioni sui prezzi in un contesto di già elevata inflazione e in un momento in cui le banche centrali si preparano a ridurre gli stimoli monetari.
Negli Stati Uniti preoccupa inoltre lo stallo sulla sospensione del tetto del debito, dopo che ieri nell’audizione al Senato Usa il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, e il Segretario al Tesoro, Janet Yellen, hanno messo in guardia sulle conseguenze di un mancato innalzamento del cosiddetto ‘debt ceiling’.
In particolare, Yellen ha avvisato che il Tesoro stima di esaurire le sue misure straordinarie se il Congresso non agirà per alzare o sospendere il limite del debito entro il 18 ottobre, data oltre la quale è incerto se gli Usa potranno continuare a rispettare gli impegni presi.
In Cina, invece, oltre al cosiddetto power crunch, continua a tenere banco il caso Evergrande, dopo che Fitch ha tagliato il rating da CC a C, un solo notch al di sopra del livello equivalente al default per riflettere il probabile mancato pagamento degli interessi sui bond.
Oggi scade infatti il pagamento di una cedola obbligazionaria di 47,5 milioni di dollari, dopo che il colosso immobiliare non ha dato nessun segnale di avere pagato quella dello scorso 23 settembre.
Evergrande prevede di vendere una quota di 1,5 miliardi di dollari in Shengjing Bank Co Ltd, procedendo a una delle più grandi ristrutturazioni di sempre del paese con la cessione di asset per ripagare i debiti.
Intanto sul Forex il biglietto verde è poco mosso nei confronti delle altre valute, mantenendosi comunque in prossimità dei massimi da oltre un mese in scia alla risalita dei rendimenti dei Treasuries. Il cambio euro/dollaro viaggia a 1,168 e il dollaro/yen a 111,4.
Tra le materie prime in calo le quotazioni del greggio dopo il rally delle ultime sedute, con il Brent (-1,7%) a 77 dollari e il Wti (-1,8%) a 73,9 dollari.
Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund riparte in area 104 punti base con il rendimento del decennale italiano allo 0,83%, in attesa stamane delle aste del Mef di Btp e Cteu per 6,25 miliardi.
Tornando a Piazza Affari, bene in avvio Amplifon (+2,7%), Diasorin (+1,6%), Interpump (+1,4%), Campari (+1%) e Nexi (+1%), mentre arretrano Saipem (-1,5%) e Tenaris (-1,1%).
Fonte MarketInsight






