
Borse europee in rosso insieme a Wall Street, ancora affossata dalle vendite sui tecnologici oltre che dalle rinnovate tensioni con la Cina.
Il Ftse Mib di Milano arretra del 2,5% a 19.250 punti, in peggioramento insieme al Cac 40 di Parigi (-2,2%), l’Ibex 35 di Madrid (-2,2%), il Dax di Francoforte (-1,8%) e il Ftse 100 di Londra (-1%), che limita i danni grazie anche alla debolezza della sterlina.
Oltreoceano viaggiano in netto calo Dow Jones (-1,9%), S&P500 (-2,4%) e Nasdaq (-3,8%), alla riapertura dopo il weekend lungo. Il listino delle società tech, in particolare, continua a scontare i dubbi sulle elevate valutazioni raggiunte dal comparto in seguito al rally degli ultimi mesi, partito dai minimi di metà marzo.
Crolla Tesla (-19%) che, dopo aver guadagnato il 400% da inizio anno registrando quattro trimestri consecutivi in utile, non è stata ammessa a sorpresa nello S&P 500, complici i dubbi sulle metriche di profittabilità e sull’outlook.
Tornano in primo piano anche le tensioni Usa-Cina, dopo che il presidente americano Donald Trump ha dichiarato che intende limitare le relazioni economiche con Pechino e ha minacciato di precludere alle società americane che fanno business con la potenza asiatica la possibilità di aggiudicarsi contratti federali.
Per quanto riguarda l’agenda macroeconomica, la lettura finale del Pil dell’eurozona del secondo trimestre 2020 ha evidenziato un crollo dell’11,8% congiunturale e del 14,7% su base annua, lievemente meno grave della stima preliminare (-12,1% e -15,0% rispettivamente). In calo le vendite al dettaglio a luglio in Italia (-2,2% rispetto a giugno e -7,2% tendenziale).
Sul Forex l’euro/dollaro scivola sotto quota 1,18 a 1,178 mentre il cambio tra biglietto verde e yen retrocede a 106,0. Ancora in discesa la sterlina a 1,303 dollari mentre i negoziati tra Londra e Bruxelles sulla Brexit entrano nelle fasi finali in vista della deadline di metà ottobre.
Tra le materie prime crollano le quotazioni del greggio con il Brent (-5,2%) a 39,8 dollari e il Wti (-7,7%) a 36,7 dollari al barile, per via dei dubbi legati alla domanda e per il generale peggioramento del sentiment sui mercati.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si amplia nuovamente a 154 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,04%.
Tornando a Piazza Affari, sul Ftse Mib viaggia in positivo solo Pirelli (+2,2%) beneficiando dell’upgrade a buy da parte di Citi. Le vendite invece si concentrano soprattutto su Stm (-4,9%) e Recordati (-4,3%).
Fonte MarketInsight