Inversione di rotta per le borse europee dopo una partenza positiva, in un clima sempre volatile a causa dei timori di recessione.
Il Ftse Mib di Milano arretra dello 0,8% a 21.175 punti, negativo come il Cac 40 di Parigi (-1,3%), il Ftse 100 di Londra (-1,2%), il Dax di Francoforte (-1,1%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,7%).
In calo tra lo 0,6% e lo 0,8% anche i futures sugli indici americani Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq, con Wall Street alla riapertura dopo la festività per il Giorno del Ringraziamento.
L’inflazione su massimi pluriennali e il conseguente inasprimento delle politiche monetarie per raffreddare i prezzi continuano a preoccupare gli operatori, che temono una frenata dell’economia globale. Intanto, anche la banca centrale australiana ha alzato i tassi come previsto all’1,35%.
I dati diffusi in mattinata sull’attività produttiva dell’eurozona di giugno hanno confermato un rallentamento della crescita ai minimi da 16 mesi, con la prima contrazione del comparto manifatturiero in due anni e l’indebolimento del tasso di espansione del settore terziario.
Nei prossimi giorni l’attenzione si focalizzerà sulle minute della Fed mentre venerdì sarà la volta del report americano di giugno sul mercato del lavoro.
I timori per la crescita hanno messo in secondo piano anche l’ottimismo per i colloqui tra Stati Uniti e Cina, finalizzati a rimuovere alcune sanzioni e tariffe precedentemente imposte dall’amministrazione Trump.
Sul Forex l’euro/dollaro scende ai minimi dal 2002 in area 1,03 mentre cambio tra biglietto verde e yen è poco mosso a 135,6.
Tra le materie prime, il future sul Brent con consegna settembre cede lo 0,8% a 112,5 dollari mentre il Wti con scadenza agosto è in lieve rialzo (+0,3%) a 108,6 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si amplia nuovamente a 193 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,21%, all’indomani delle dichiarazioni del presidente della Bundesbank contro lo scudo della Bce.
Tornando a Piazza Affari, sul Ftse Mib viaggiano in controtendenza Amplifon (+2,1%), Diasorin (+1,3%) e Finecobank (+1,2%). In calo soprattutto Leonardo (-3,7%), Iveco (-3,7%) e Saipem (-10,3% con i diritti dell’aumento di capitale a -76,1%).
Fonte MarketInsight






