Wall Street apre positiva e le borse europee arrotondano i guadagni, nell’ultima seduta di una settimana comunque all’insegna delle vendite, con focus in particolare sui dati macroeconomici e sulla politica monetaria.
Il Ftse Mib di Milano rimbalza dell’1,4% in area 20,830 punti, all’indomani del brusco calo determinato dalla crisi di governo. Avanzano anche il Dax di Francoforte (+2,1%), l’Ibex 35 di Madrid (+1,5%), il Ftse 100 di Londra (+1,2%) e il Cac 40 di Parigi (+1,2%).
Oltreoceano, partenza sopra la parità per Dow Jones (+1,4%), S&P 500 (+1,2%) e il Nasdaq (+1,4%), in una seduta che vedrà la scadenza oggi di circa 1.900 miliardi di dollari di opzioni, un evento che potrebbe provocare una certa volatilità.
I dati macro diffusi in settimana hanno evidenziato un’accelerazione dell’inflazione negli Stati Uniti, rafforzando la prospettiva di una stretta monetaria marcata da parte della Fed, anche se gli ultimi commenti hanno allontanato l’ipotesi di un ritocco dei tassi dell’1% già a luglio, in favore della preannunciata manovra da 75 punti base.
Riflettori puntati anche sulla stagione di trimestrali, con i conti di Wells Fargo, BlackRock e Citigroup, dopo quelli diffusi ieri da JP Morgan e Morgan Stanley.
In Europa tiene banco la questione energetica, oltre all’instabilità politica in Italia dopo le dimissioni del premier Mario Draghi rifiutate dal Presidente Mattarella. Ora i partiti hanno tempo per cercare nuove alleanze fino a mercoledì, giorno in cui Draghi riferirà alle Camere.
Dall’agenda macro è emerso il rallentamento dell’economia cinese (+0,4% nel 2Q) a causa dei lockdown anti-Covid. In aumento a sorpresa, invece, le vendite al dettaglio a giugno (+3,1%), grazie al progressivo allentamento delle restrizioni.
Negli Usa, le vendite al dettaglio aumentano dell’1% a giugno (consensus +0,9%) mentre la produzione industriale scende inaspettatamente dello 0,2%. In Italia, l’Istat conferma la stima flash per l’inflazione di giugno: più 8% su base annua, il ritmo più alto da gennaio 1986, per effetto principalmente di energia e alimentari (+8,5% l’indice armonizzato).
Sul Forex l’euro/dollaro resta poco sopra la parità a 1,006 e il dollaro/yen rimane in area 138,8. Tra le materie prime rimontano le quotazioni del greggio, con il Brent (+2,8%) a 101,85 dollari e il Wti (+2,6%) a 98,3 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund viaggia in rialzo di 5 punti base a 211 bp, con il rendimento del decennale italiano in aumento al 3,26%.
Tornando a Piazza Affari, sul Ftse Mib si mettono in luce Iveco (+4,8%), Pirelli (+4,6%), Interpump (+3,8%) ed Enel (+3,4%) mentre arretrano Moncler (-1,9%), Telecom Italia (-2,1%) e crolla nuovamente Saipem (-25,8%).
Fonte MarketInsight






