Seduta positiva per le principali piazze finanziarie asiatiche dopo la chiusura negativa a Wall Street dello scorso venerdì, che ha archiviato la peggiore settimana da ottobre e dove il focus resta sulle modalità e le tempistiche per l’approvazione del piano di stimoli da 1.900 miliardi annunciato dal presidente Joe Biden.
Wall Street ha pertanto bruciato velocemente il recupero della seduta precedente distratta dalle difficoltà di alcuni hedge fund, troppo esposti al ribasso e presi di mira dalla nuova frontiera dei piccoli risparmiatori, i quali uniti costituiscono una minaccia anche per chi sembrava solvibile e soprattutto inattaccabile.
Sullo sfondo restano le preoccupazioni per l’andamento della pandemia e per i ritardi della campagna vaccinale.
Le azioni cinesi sono salite lunedì, rimbalzando dal calo della settimana precedente, dopo che gli ultimi dati macro hanno evidenziato ancora una volta una continua ripresa nella seconda economia più grande del mondo, anche se il ritmo di crescita è stato il più lento in cinque mesi a causa di un’ondata di infezioni da coronavirus che ha bloccato in parte l’attività.
Sul fronte macro, l’indice Pmi manifatturiero cinese a gennaio si è attestato a 51,3 punti (51,6 punti le attese e 51,9 punti la rilevazione precedente). L’indice Pmi manifatturiero elaborato da Caixin, sempre a gennaio, si è fissato a 51,5 punti (52,6 punti le stime e 53 punti il dato precedente).
La People’s Bank of China ha iniettato fondi nel tentativo di evitare una stretta di liquidità.
Le azioni giapponesi sono risalite lunedì dopo due sessioni consecutive di ribassi, sostenute dalle attese positive sulle trimestrali e dagli acquisti sui titoli dei produttori di chip.
In Giappone l’indice Pmi manifatturiero elaborato dalla Jibun Bank a gennaio si è attestato a 49,8 punti (49,7 punti la rilevazione precedente).
Sul Forex, il cambio euro/dollaro si fissa a 1,2121 mentre il dollaro/yen si attesta a 104,70. Tra le materie prime, in rialzo il petrolio con il Brent a 55,58 dollari al barile (+1%) e il Wti a 52,62 dollari al barile (+0,8%). Sale l’oro a 1.864,55 dollari l’oncia (+0,8%).
Tornando ai listini asiatici, in Cina acquisti su Shanghai (+0,5%) e Shenzhen (-+0,9%). Bene Hong Kong (+2,4%).
In Giappone Nikkei e il Topix guadagnano rispettivamente l’1,5% e l’1,2%.
Il tutto dopo le seguenti chiusure venerdì a Wall Street: Dow Jones (-1,9%), Nasdaq (-2%) e S&P 500 (-2%).
Fonte MarketInsight







