
Listini asiatici privi di una direzione precisa con gli investitori in posizione attendista in vista della riunione della Fed.
Nel meeting che si concluderà oggi la banca centrale statunitense dovrebbe limitarsi a ribadire il proprio sostegno all’economia.
Prosegue intanto la stagione delle trimestrali a stelle e strisce di società molto note, in attesa oggi i conti di Apple e Facebook e domani Amazon.
Tornando in Asia, sul fronte macro, a marzo le vendite al dettaglio in Giappone hanno evidenziato un aumento del 1,2% su base mensile, contro il +0,6% stimato dagli analisti. Il dato di febbraio aveva evidenziato un aumento del 3,1%. Su base annua, le vendite al dettaglio hanno segnato un incremento del 5,2%, che si confronta con il +4,7% stimato dal consensus e il -1,5% di febbraio.
Il ritmo lento delle vaccinazioni contro il coronavirus in alcune parti dell’Asia, incluso il Giappone, e un’ondata di casi in India si aggiungono alle continue preoccupazioni per la pandemia, in contrasto con i progressi negli Stati Uniti e in parti dell’Europa dove i casi stanno iniziando a diminuire.
Il Giappone ha dichiarato lo stato di emergenza in alcune aree urbane, cercando di frenare i viaggi, la folla e la diffusione di infezioni, mentre la nazione si dirige verso una serie di festività nazionali chiamate Golden Week.
Sul Forex, il cambio euro/dollaro si attesta a 1,2071 mentre il dollaro/yen si fissa a 108,93. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent a 66,12 dollari al barile (+0,4%) e il Wti a 63,20 dollari al barile (+0,4%). Oro in flessione a 1.768 dollari l’oncia (-0,6%).
Tornando ai listini asiatici, in Cina sulla parità Shanghai, mentre Shenzhen chiude a +0,5%. Debole Hong Kong (+0,2%).
In Giappone, Nikkei e Topix guadagnano rispettivamente lo 0,4% e lo 0,5%.
Il tutto dopo le seguenti chiusure di ieri a Wall Street: Nasdaq cede lo 0,3%, Russell 2000 guadagna lo 0,1%, Dow Jones e S&P500 terminano invece invariati.
Fonte MarketInsight