Borse asiatiche deboli, orfane di Tokyo chiusa ancora per festività, in una seduta che resta appesantita dalle preoccupazioni legate al Covid-19 e dalla nuova inchiesta sulle banche dell’International Consortium of Investigative Journalists.
Il rischio che vengano introdotte restrizioni più severe per arginare il crescente numero di contagi va ad aggiungersi ai timori per le conseguenze sanitarie ed economiche della pandemia.
Ad alimentare le incertezze anche le accuse di riciclaggio ad alcuni colossi bancari per alcune transazioni sospette avvenute in quasi vent’anni per più di 2.000 miliardi di dollari.
Nel contempo gli investitori mantengono lo sguardo sulle tensioni tra Washington e Pechino, le prossime elezioni presidenziali a stelle e strisce e le trattative al Congresso Usa sul nuovo pacchetto di stimoli fiscali.
Il governo cinese ha intanto varato alcune linee guida per incentivare acquisti e pagamenti online nel tentativo di sostenere la ripresa dell’economia.
Nel frattempo sul forex il cambio euro/dollaro si attesta a 1,175 mentre il dollaro/yen si muove in area 104,5. Tra le materie prime in flessione le quotazioni del greggio con il Brent (-0,1%) a 41,38 dollari e il Wti a 39,49 dollari al barile (-0,1%). Oro in leggero rialzo a 1.915 dollari l’oncia (+0,3%).
Tornando ai listini asiatici in Cina, in frazionale ribasso Shanghai (-0,5%) e Shenzhen (-0,2%). Hong Kong cede lo 0,7 per cento.
Borse giapponesi chiuse per festività.
Tutto questo dopo che a Wall Street il Nasdaq ha resistito a -0,1% mentre S&P 500 e il Dow Jones hanno lasciato sul terreno rispettivamente l’1,2 e l’1,8 per cento.
Fonte MarketInsight







