Seduta caratterizzata da movimenti contenuti per le principali piazze finanziarie asiatiche dopo la lettura sopra le attese dell’inflazione statunitense che ha rafforzato l’ipotesi di una politica monetaria più aggressiva della FED.
Gli operatori di mercato vedono ora probabile uno storico incremento da un punto percentuale per i tassi di interesse della FED. Secondo il Presidente della Fed di Atlanta, Raphael Bostic, tutto resta ancora in gioco per combattere lo scenario inflattivo.
Nel frattempo anche a Singapore è in corso un inasprimento delle politiche monetarie per contenere il costo della vita. La mossa inaspettata ha spinto la valuta della città-stato a rafforzarsi. Focus anche in Australia dove i rendimenti obbligazionari sono aumentati dopo un ottimo dato riguardante l’occupazione che favorirà con molta probabilità un approccio restrittivo della banca centrale locale.
Dall’agenda macro, a maggio il dato finale sulla produzione industriale in Giappone ha evidenziato un ribasso del 7,5% su base mensile dopo il -7,2% preliminare. Su base annua, la produzione industriale ha segnato invece un decremento del 3,1% (-2,8% preliminare).
Sul forex, il cambio euro/dollaro si attesta in area 1,0020 dopo essere sceso momentaneamente sotto la parità per la prima volta in oltre vent’anni, mentre il dollaro/yen sale a 138,54. Tra le materie prime, petrolio stabile con il Brent 99,6 (+0,0%) e il Wti a 96,23 dollari al barile. Oro a 1.722 dollari l’oncia (-0,7%).
Tornando ai listini asiatici, in Cina, Shanghai e Shenzhen segnano rispettivamente +0,0% e +0,9%. Hong Kong in calo a -0,5%.
In Giappone, Nikkei +0,7% e Topix a +0,3%.
Il tutto dopo che ieri a Wall Street lo S&P500 ha ceduto lo 0,4%, il Nasdaq lo 0,1% e il Dow Jones lo 0,7%.
Fonte MarketInsight







