
Borse asiatiche a due velocità appesantite dalle rinnovate preoccupazioni per i rapporti tra Stati Uniti e Cina e in attesa del discorso del presidente della Fed Powell.
Washington ha imposto una serie di restrizioni su visti ed esportazioni nei confronti di 24 società statali cinesi e ai loro dirigenti, implicati nelle rivendicazioni territoriali di Pechino sul Mar Cinese Meridionale.
Le nuove sanzioni vietano alle aziende americane di fornire tecnologia made in Usa alle società inserite nella black list. Inoltre i dirigenti delle aziende colpite dalle restrizioni e coinvolti in attività nel Mar Cinese Meridionale, non potranno ottenere il visto di ingresso negli Stati Uniti.
Ad alimentare i timori anche la notizia che la Cina ha lanciato quattro missili balistici a medio raggio nel Mar cinese meridionale come avvertimento agli Usa.
Occhi puntati nel contempo sul forum di Jackson Hole, che prende il via oggi, e sull’intervento del numero uno della Fed, Powell.
Da lui gli operatori attendono la conferma di una politica monetaria accomodante da parte dell’istituto di Washington e particolari sulla nuova strategia di gestione dell’inflazione.
Intanto sul forex il cambio euro/dollaro viaggia a 1,183 e il dollaro/yen a 106 mentre tra le materie prime poco mosse le quotazioni del greggio con il Brent (+0,1%) a 46,2 dollari e il Wti (-0,1%) a 43,4 dollari. Oro in calo a 1.944 dollari l’oncia (-0,4%).
Tornando ai listini asiatici in Cina Shanghai e Shenzhen guadagnano rispettivamente lo 0,6 e l’1 per cento. Hong Kong a -0,8 per cento.
In Giappone il Nikkei cede lo 0,4 e il Topix segna un -0,6 per cento.
Il tutto dopo che ieri a Wall Street il Nasdaq ha guadagnato l’1,7 per cento, lo S&P ha chiuso in rialzo dell’1% e il Dow Jones ha segnato un +0,3 per cento.
Fonte MarketInsight