
Seduta in rosso per i principali listini asiatici dopo la chiusura negativa di Wall Street che ha visto chiudere il bilancio della scorsa ottava con il Nasdaq e lo S&P500 in calo rispettivamente del 3,2% ed del 2,3%.
Le azioni cinesi e giapponesi sono scese mentre in Australia e Corea del Sud si è assistito a un rialzo. Poco mossa Honk Kong, dove nel weekend sono esplose nuovamente le proteste.
Nel frattempo si segnala il crollo delle azioni di SoftBank dopo le massicce scommesse su opzioni collegate a titoli tecnologici statunitensi.
La bilancia commerciale cinese continua invece a suggerire un recupero irregolare: ad agosto le esportazioni sono aumentate mentre le importazioni sono diminuite inaspettatamente.
Intanto sul forex il cambio euro/dollaro viaggia a 1,1829 e il dollaro/yen a 106,28 mentre tra le materie prime scendono le quotazioni del greggio con il Brent (-1,6%) a 41,99 dollari al barile e il Wti a 39,02 dollari al barile (-1,8%). In lieve rialzo l’oro a 1.936 dollari l’oncia.
Tornando ai listini asiatici in Cina, calo di Shanghai (-0,6%) e Shenzhen (-0,8%). Sopra la parità Hong Kong (+0,1%).
In Giappone, invece, il Nikkei cede lo 0,4% e il Topix lo 0,5%.
Tutto questo dopo che venerdì a Wall Street il Dow Jones ha chiuso a -0,6%, lo S&P500 a -0,8% e il Nasdaq a -1,3%.
Fonte MarketInsight