
Francesco Gaetano Caltagirone, secondo socio di Generali con il 5,63% del capitale (oltre che consigliere e vice presidente vicario), avrebbe deciso di non depositare le azioni nella
prossima assemblea di bilancio, che si terrà domani 29 aprile.
L’indiscrezione viene riportata da La Repubblica, secondo cui la mossa apparirebbe come un atto di sfiducia verso il Group Ceo Philippe Donnet e anche come uno strappo nei confronti di Mediobanca, primo azionista del Leone di Trieste con il 12,9% del capitale.
Secondo il giornale, anche se le azioni possono essere depositate fino a prima dell’assemblea, Caltagirone, quindi, nel suo ruolo azionista non voterà per l’approvazione del bilancio 2020, da lui invece approvato in veste di membro del cda. L’elezione del nuovo board è prevista nella primavera del 2022.
Varie fonti di stampa hanno riportato che l’imprenditore romani non ha depositato le azioni entro il termine ultimo fissato per le 12:00 di oggi, per cui non parteciperà all’assemblea di domani.
Sul tema governance è intervenuto il presidente Gabriele Galateri, che, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, ha affermato: “La governance di Generali è sempre stata a livello delle migliori pratiche di mercato e l’anno scorso sono stati fatti alcuni passi ulteriori. L’applicazione seguirà i tempi previsti e tutto verrà affrontato nei modi opportuni”, aggiungendo che “può succedere che su temi strategici complessi ci possano essere differenze di vedute” tra gli azionisti.
In merito al nuovo piano, Galateri ha riportato: “Dovremo essere molto flessibili. Anche se le direttrici di marcia sono state definite con il piano 2018-2021: sviluppo profittevole e sostenibile, trasformazione digitale, politica dei dividendi molto positiva. Quest’anno il dividendo dà un ritorno di quasi il 9% sul valore dell’azione”.
Intorno alle 11:25 a Piazza Affari il titolo guadagna lo 0,1% a 16,84 euro, un andamento sostanzialmente in linea con l’indice di settore (sulla parità).
Fonte MarketInsight