
di Andrea Pagliantini
GAIOLE IN CHIANTI. Il via ufficiale al villaggio gastronomico di Vertine è stato dato dal taglio del nastro effettuato in sincronia fra il sindaco Michele Pescini e il cuoco di Spaltenna Vincenzo Guarino con la forbice porta dalla piccola Sofia.
Fino a quel momento il folto pubblico si affacciava dal parco dei lecci verso l’oliveta e non capiva perchè il fuoco era spento, la brace non palpitava, le salsicce non entravano sulla griglia, non c’era la panzanella nelle ciotole e il fagiolo coco nano del Prato Magno non fosse stato lessato.
Ciak, azione, buona la prima direbbe un qualsiasi regista affermato di fronte alla scena iniziale di un film ben realizzata.
La prima edizione di “Chianti Gourmet Festival”, realizzata con l’ausilio di cuochi stellati provenienti da ogni dove, ristoratori locali e viticoltori, in una delle perle di pietre gonfie di millenni al sole e alle intemperie, smuove dal torpore campagnolo questo primo barlume a sprazzi d’estate, con qualcosa di diverso e di classe dalle solite sagre paesane a base di locio o porchetta, ballo liscio e fisarmonica, affollatissime di gente.
Lorenzo per quattro giorni, dalle ore più impervie del mattino macinava chilometri prendendo misure, guardando scorci, giochi di luci, particolari, e sfumature: il lavoro oscuro, ma prezioso da maratoneta di chi tira le fila da dietro il palco affinchè tutto vada a meraviglia.
Prima edizione, o numero zero di una manifestazione che ha raccolto un bel pubblico e che ha reso Vertine psichedelica di effetti luminari e che, per il prossimo anno si annuncia come un appuntamento da segnare fin d’ora.
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