Simonetta Pattuglia racconta come un evento sportivo traini lo sviluppo economico di un territorio
di Letizia Pini
CASTIGLIONE D’ORCIA. Il 2 novembre alle ore 16,00 in Piazza Cesare Battisti a Castiglione d’Orcia all’interno della kermesse Pane & Olio, il mercatale della Val d’Orcia, verrà presentato il libro “FOOD IN ITALY. Il settore industriale ed enogastronomico”, edito da Guerini e Associati, a cura di Simonetta Pattuglia, docente e direttrice del Master in Economia e Management della Comunicazione e dei Media e del Master in Marketing e Management dello Sport all’Università di Roma Tor Vergata.
Nei quattro capitoli, trovano spazio case history significative nazionali e internazionali e il racconto di aziende che hanno saputo trasformare le proprie caratteristiche uniche in vantaggi competitivi, contribuendo così a costruire una solida “dorsale italiana” nel settore.
A raccontare la loro storia di promozione attraverso la Tuscany Crossing ci sono il Mulino Orcia di Amedeo Grappi, il Consorzio Vini Orcia con la presidente Giulitta Zamperini, Organic Farm di Bianca Mascagni con la partecipazione di Sonia Pallai, Responsabile Turismo Anci Toscana e di Giacomo Bonari, presidente della Proloco di Castiglione d’Orcia.
Il testo focalizza storie di successo delle aziende italiane che promuovono il patrimonio agroalimentare e il cambiamento nel settore, l’importanza di un consumo responsabile e della necessità di politiche e campagne informative capaci di valorizzare proprio i prodotti sostenibili. Essenzialmente le interviste ai produttori locali presenti nel libro, sostenitori del trail dalle prime edizioni, testimoniano come un evento sportivo possa fare da traino per lo sviluppo economico di un territorio.
FOOD IN ITALY. Il settore industriale ed enogastronomico” ha al suo centro, il settore industriale ed enogastronomico italiano e la sua incredibile ricchezza. Spazia dalle sfide e tendenze globali, tra cambiamento climatico, scelte sostenibili e attività di marketing e comunicazioni nel settore agroalimentare ed enogastronomico, a pagine dedicate a tracciare una panoramica su come i sistemi alimentari siano uno degli strumenti più potenti nel plasmare il benessere di una nazione, approfondendo l’intersezione tra tematiche apparentemente distanti come cibo, nutrizione e politica, ma anche ponti tra diverse culture alimentari e uno sguardo sul futuro del settore, senza tralasciare un momento di analisi del sistema agroindustriale tra privato e pubblico, dimensione nazionale e dimensione locale, tradizione e innovazione, tra sinergie, nuove sfide e case history specifiche.
“Il volume – dichiara Luca Rossi, sindaco di Castiglione d’Orcia – rappresenta un’ulteriore occasione per riflettere e confrontarsi su quale modello di sviluppo sia più adatto per Castiglione d’Orcia e per l’intero territorio della Val d’Orcia, riconosciuto dall’UNESCO. I temi affrontati nel testo si collegano alla visione del Comune, riassunta nello slogan “Castiglione d’Orcia, Paese del Benessere”: un’idea di paesaggio culturale e agricolo modellato dall’uomo, ricco di monumenti e testimonianze storiche che raccontano la cultura del luogo. Si tratta di un territorio noto in tutto il mondo, che punta su un turismo responsabile, attento e sostenibile. In questo percorso rientrano la valorizzazione delle produzioni alimentari sane, tradizionali e di qualità, la scoperta dei luoghi attraverso il cammino e lo sport, e la volontà di preservare un’autentica identità locale contro la banalizzazione tipica del turismo di massa.”
“Per la Tuscany Crossing – dichiara Roberto Amaddii presidente di ASD Sienarunners ideatore del trail – è un ulteriore traguardo poter portare le testimonianze del territorio oltre il suo percorso in Val d’Orcia. Infatti la gara è nata per la promozione di queste terre sotto l’egida della responsabilità e consapevolezza all’identità, tradizioni, ambiente, sostenibilità, quando ancora tutto ciò non era entrato nel quotidiano. Ora che queste attenzioni ci sono, e sono fondamentali, per noi della Tuscany e per tutti i suoi partner è ancora più importante lavorare assieme alla conoscenza di ciò che sul territorio esiste nelle sue eccellenze e buone prassi a tutti i livelli: sportivi, economici, ambientali e sociali”.
“I dati e le riflessioni contenute nel libro testimoniano il costante movimento del settore – spiega la professoressa Pattuglia – Nel 2024 il settore agricolo è cresciuto a un tasso quattro volte superiore a quello del Pil (+2,2% contro +0,5%) e quest’anno sta mostrando ulteriori passi avanti con un incremento complessivo del 2,2% a 74, 6 miliardi di euro (Istat). In Italia ci sono oggi più di 1,1 milioni di aziende agricole con circa un milione di lavoratori e più di 90 mila operatori biologici per 84 mila imprese, ulteriore dato che conferma una crescita costante. All’export si deve gran parte dell’ottimo andamento del settore agroalimentare che, con un balzo del 7,5% sul 2023, ha sfiorato la soglia dei 70 miliardi di euro. L’industria agroalimentare ha esportato merci per quasi 60 miliardi; di questi, circa il 60% (pari a circa 19,5 miliardi di euro), proviene dall’Europa, che è il principale mercato di riferimento per il Made in Italy agroalimentare. Tra i primi partner commerciali Germania e Francia, poi gli Stati Uniti (Ismea)”.
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iguardo al turismo, che nel libro ha un ruolo fondamentale, specialmente quello enogastronomico, la professoressa Pattuglia continua: “Nel sistema economico italiano ha un ruolo molto importante ed è una delle tipologie di turismo preferite di italiani e stranieri: permette di esplorare le tradizioni culinarie e vitivinicole e di immergersi nelle peculiarità culturali di un territorio, elemento fondamentale che determina l’identità dei diversi prodotti italiani. Non una degustazione, ma un viaggio attraverso le pratiche agricole, le tecniche di produzione artigianale e la storia delle comunità locali. Specialmente negli ultimi anni, il numero degli italiani che hanno viaggiato e hanno usufruito di servizi enogastronomici è in costante crescita; questo spinge sempre più aziende a sviluppare investimenti dedicati”.
“Il ruolo delle Associazioni – dichiara il presidente della Proloco di Castiglione d’Orcia Giacomo Bonari – come motore di supporto per la messa a terra delle azioni per il territorio è fondamentale. La loro opera sociale legata all’ attaccamento per il territorio e il suo futuro è indiscutibile e insostituibile. C’è la conoscenza, la storia, l’identità, la volontà di traghettare la narrazione della memoria tramite le generazioni che saranno il futuro. E lo fa con iniziative studiate appositamente per tramandare la tradizione attraverso il coinvolgimento delle giovani leve, degli anziani, dei personaggi che fanno la collettività, nessuno escluso e ognuno con le proprie competenze, con quello che il territorio offre, identifica e specifica: un benessere e una vivere secondo un tempo proprio nell’alternarsi delle stagioni, delle produzioni che la terra coltivata con le nuove tecnologie e nel rispetto di antiche sapienze è in grado di offrire e garantire. La Proloco si fa carico di strutturare e razionalizzare volontà, desideri, possibilità e offerte di esperienze con un’eccellenza identitaria in grado di unire e avvicinare il resto del mondo senza snaturare né affollare, contribuendo a mantenere viva e attiva e attrattiva la collettività”.






