La Global Artisan Vintners Alliance è la rete mondiale che unisce le regioni vinicole artigianali più rappresentative del pianeta
FIRENZE. “È una notizia che ci rende orgogliosi, perché rappresenta un riconoscimento del valore complessivo del nostro territorio, capace di esprimere qualità, storia e modernità in tutte le sue denominazioni. L’ingresso del Chianti Rufina nella Global AVA conferma come il modello toscano possa essere un riferimento internazionale di sostenibilità, autenticità e coesione tra produttori”.
Così Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti, si congratula con il Consorzio Chianti Rufina per il prestigioso ingresso nella Global Artisan Vintners Alliance (Global AVA), la rete internazionale che riunisce aree vitivinicole di eccellenza accomunate da produzioni limitate, forte identità territoriale e approccio innovativo.
Fondata nel 2025 a Livermore (California), la Global AVA promuove la collaborazione e lo scambio tra regioni vinicole di tutto il mondo, favorendo progetti condivisi di marketing, ricerca, turismo e formazione professionale. Ne fanno già parte territori di grande prestigio come la Livermore Valley (California), Texas Hill Country (Texas), Chinon (Francia), Alentejo (Portogallo), Vale dos Vinhedos (Brasile) e Dalmatia (Croazia).
L’adesione del Consorzio Chianti Rufina, primo in Italia a entrare nel network, è stata firmata dal presidente Gerardo Gondi e dal direttore Francesco Sorelli, con la partecipazione di Mirena Bagur, presidente di Global AVA. L’ingresso rappresenta un passo importante nella strategia di internazionalizzazione del Consorzio, orientata alla valorizzazione del territorio e allo scambio di competenze tra viticoltori, tecnici, professionisti del marketing e dell’ospitalità.
Il Consorzio Chianti Rufina, una delle più antiche e prestigiose Docg chiantigiane, comprende 20 fattorie vitivinicole distribuite tra i comuni di Pontassieve, Rufina, Pelago, Dicomano e Londa, per un totale di circa 750 ettari vitati e 3,5 milioni di bottiglie prodotte ogni anno. La recente iniziativa Terraelectae – dedicata al Sangiovese da singola vigna – testimonia la visione qualitativa e identitaria che caratterizza la denominazione.
“Questo traguardo – conclude Busi – non riguarda solo la Rufina, ma l’intero sistema Chianti. È la dimostrazione di come la Toscana del vino sappia guardare oltre i propri confini, mantenendo salde le proprie radici e costruendo relazioni internazionali fondate sulla qualità e sulla condivisione. L’ingresso nella Global AVA rafforza il posizionamento del marchio Chianti nel mondo e conferma la vitalità di un territorio che unisce tradizione, competenza e visione globale”.






