Lo chiede la Lega a proposito del deficit di bilancio
SIENA. Dalla Lega Nord riceviamo e pubblichiamo.
“In seguito alle ultime dichiarazioni rilasciate alla stampa dal sindaco di Siena, Franco Ceccuzzi, e dal Presidente della Provincia, Simone Bezzini, sulle proprie preoccupazioni per le sorti dell’Università di Siena, e del recente intervento del Rettore Riccaboni, la Lega Nord annuncia che «chiederà alle Istituzioni di costituirsi parte civile nel processo sul deficit dell’Ateneo cittadino.
Ciò che chiediamo sono fatti chiari e non le solite parole, magari fatte scopiazzando in qua e là dai comunicati di qualche mese fa della Lega e di altre forze politiche. Le dichiarazioni di Ceccuzzi e Bezzini non sono altro che una sconfitta politica enorme per quel centrosinistra che ha fatto del cosiddetto ‘Sistema Siena’, con le sue lobby, il suo clientelismo ed i suoi sprechi, un perno del proprio potere. Ci domandiamo se non sia stato lo stesso Ceccuzzi l’artefice primo del fallito ‘Sistema Siena’, che ricomprende al suo interno l’Università. L’era delle vacche grasse è finita. La crisi della Banca MPS e, conseguentemente, della Fondazione MPS, oltre ad arrecare nuovi e gravi problemi al territorio, potrebbe finalmente disintegrare, ed in parte lo sta già facendo, il sistema di potere che ha portato la nostra città a questa inedita emergenza economica e sociale.
Noi della Lega non vogliamo rimanere insensibili dinanzi alla disfatta di chi, in pochi anni, ha distrutto Siena ed i suoi gioielli storici. Non vogliamo nemmeno cadere nella trappola di Ceccuzzi e Bezzini che chiacchierano, con colpevole ritardo, e non agiscono. A forza di parlare si rischia, oltre a far passare il tempo, di far evitare una condanna a chi se la meriterebbe e, quindi, di proteggerlo. Ciò che sta avvenendo sull’Università è invece degno del peggior Paese del terzo mondo: nessun piano di risanamento, tanto (in)sano terrorismo nei confronti di chi è scomodo, richieste al Governo di anticipi sul Fondo ordinario di finanziamento (questa volta 35 milioni), chiacchiere (tante) e fatti (pochi), alla faccia di una sana gestione della cosa pubblica e della giustizia, il cui esito finale (se mai ci sarà e se non si arriverà alla prescrizione), rischia seriamente di essere inficiato dal troppo tempo trascorso a trastullarsi da parte di chi doveva rapidamente individuare i responsabili, nell’interesse dei dipendenti, degli studenti e della città.
“In seguito alle ultime dichiarazioni rilasciate alla stampa dal sindaco di Siena, Franco Ceccuzzi, e dal Presidente della Provincia, Simone Bezzini, sulle proprie preoccupazioni per le sorti dell’Università di Siena, e del recente intervento del Rettore Riccaboni, la Lega Nord annuncia che «chiederà alle Istituzioni di costituirsi parte civile nel processo sul deficit dell’Ateneo cittadino.
Ciò che chiediamo sono fatti chiari e non le solite parole, magari fatte scopiazzando in qua e là dai comunicati di qualche mese fa della Lega e di altre forze politiche. Le dichiarazioni di Ceccuzzi e Bezzini non sono altro che una sconfitta politica enorme per quel centrosinistra che ha fatto del cosiddetto ‘Sistema Siena’, con le sue lobby, il suo clientelismo ed i suoi sprechi, un perno del proprio potere. Ci domandiamo se non sia stato lo stesso Ceccuzzi l’artefice primo del fallito ‘Sistema Siena’, che ricomprende al suo interno l’Università. L’era delle vacche grasse è finita. La crisi della Banca MPS e, conseguentemente, della Fondazione MPS, oltre ad arrecare nuovi e gravi problemi al territorio, potrebbe finalmente disintegrare, ed in parte lo sta già facendo, il sistema di potere che ha portato la nostra città a questa inedita emergenza economica e sociale.
Noi della Lega non vogliamo rimanere insensibili dinanzi alla disfatta di chi, in pochi anni, ha distrutto Siena ed i suoi gioielli storici. Non vogliamo nemmeno cadere nella trappola di Ceccuzzi e Bezzini che chiacchierano, con colpevole ritardo, e non agiscono. A forza di parlare si rischia, oltre a far passare il tempo, di far evitare una condanna a chi se la meriterebbe e, quindi, di proteggerlo. Ciò che sta avvenendo sull’Università è invece degno del peggior Paese del terzo mondo: nessun piano di risanamento, tanto (in)sano terrorismo nei confronti di chi è scomodo, richieste al Governo di anticipi sul Fondo ordinario di finanziamento (questa volta 35 milioni), chiacchiere (tante) e fatti (pochi), alla faccia di una sana gestione della cosa pubblica e della giustizia, il cui esito finale (se mai ci sarà e se non si arriverà alla prescrizione), rischia seriamente di essere inficiato dal troppo tempo trascorso a trastullarsi da parte di chi doveva rapidamente individuare i responsabili, nell’interesse dei dipendenti, degli studenti e della città.
Ci auguriamo vivamente che non sia questo il vero obiettivo delle Amministrazioni senesi. Noi crediamo che per risanare e rilanciare l’Università, come le altre prestigiose realtà senesi, servano scelte partecipate, all’interno di un dibattito nell’Ateneo che possa far scaturire una netta rottura con l’attuale Governance Riccaboni–Fabbro, da noi sempre osteggiata e che sta dimostrando di non fare altro che aumentare le tensioni e non risolvere i problemi”.
(Foto Corrado De Serio)
(Foto Corrado De Serio)