"Si rischia di far pagare due volte ai dipendenti la crisi della banca"

SIENA. Da Unisin Mps riceviamo e pubblichiamo.
“Poiché abbiamo ricevuto comunicazione da parte dell’Azienda della sua decisione di NON PROCEDERE ALL’EROGAZIONE DELLA PARTE “A” DEL VAP, vogliamo puntualizzare perché a nostro avviso tale posizione sia ingiustificata.
Il Bilancio 2011 SI E’ CHIUSO CON UN UTILE al lordo delle imposte di circa 150 milioni di euro … e questo E’ UN DATO DI FATTO.
SONO STATE LE IMPOSTE, successivamente applicate per la fantasmagorica cifra di circa 250 milioni di euro, a determinare la “perdita” a cui evidentemente fa riferimento l’Azienda. Peccato che le imposte risultino così alte perché è stato contabilizzato il contenzioso fiscale con l’Agenzia delle Entrate, per fatti risalenti al periodo 2002/2008!!!!!! Cosa c’entra quindi la suddetta contabilizzazione con il preteso asserimento di un risultato negativo della gestione ordinaria, realmente non è dato saperlo …. ed è cosa che desta giusta perplessità anche in un ragioniere neodiplomato!!!
Allarme rosso genera anche l’affermazione, da parte di altre sigle sindacali, che la mancata erogazione del VAP spettante sarebbe tollerata, qualora inserita in un ipotetico accordo di riduzione del Costo del Lavoro. E’ evidente, infatti, come LA DISTRIBUZIONE DELLA PRODUTTIVITA’ GENERATASI NEL 2011, poco abbia a che fare con un eventuale ACCORDO SUL FUTURO del Costo del Lavoro nella nostra Banca.
Il rischio, tutt’altro che recondito, è che si finisca per FAR PAGARE AI LAVORATORI DUE VOLTE ciò che essi certo non hanno contribuito a determinare (il dissesto finanziario) Il tutto, SENZA CHE CHI INVECE NE E’ STATO PROTAGONISTA (il management)
ANCORA ABBIA RINUNCIATO A NULLA DI SIGNIFICATIVO. E, invece, sarebbe proprio l’ora…”
“Poiché abbiamo ricevuto comunicazione da parte dell’Azienda della sua decisione di NON PROCEDERE ALL’EROGAZIONE DELLA PARTE “A” DEL VAP, vogliamo puntualizzare perché a nostro avviso tale posizione sia ingiustificata.
Il Bilancio 2011 SI E’ CHIUSO CON UN UTILE al lordo delle imposte di circa 150 milioni di euro … e questo E’ UN DATO DI FATTO.
SONO STATE LE IMPOSTE, successivamente applicate per la fantasmagorica cifra di circa 250 milioni di euro, a determinare la “perdita” a cui evidentemente fa riferimento l’Azienda. Peccato che le imposte risultino così alte perché è stato contabilizzato il contenzioso fiscale con l’Agenzia delle Entrate, per fatti risalenti al periodo 2002/2008!!!!!! Cosa c’entra quindi la suddetta contabilizzazione con il preteso asserimento di un risultato negativo della gestione ordinaria, realmente non è dato saperlo …. ed è cosa che desta giusta perplessità anche in un ragioniere neodiplomato!!!
Allarme rosso genera anche l’affermazione, da parte di altre sigle sindacali, che la mancata erogazione del VAP spettante sarebbe tollerata, qualora inserita in un ipotetico accordo di riduzione del Costo del Lavoro. E’ evidente, infatti, come LA DISTRIBUZIONE DELLA PRODUTTIVITA’ GENERATASI NEL 2011, poco abbia a che fare con un eventuale ACCORDO SUL FUTURO del Costo del Lavoro nella nostra Banca.
Il rischio, tutt’altro che recondito, è che si finisca per FAR PAGARE AI LAVORATORI DUE VOLTE ciò che essi certo non hanno contribuito a determinare (il dissesto finanziario) Il tutto, SENZA CHE CHI INVECE NE E’ STATO PROTAGONISTA (il management)
ANCORA ABBIA RINUNCIATO A NULLA DI SIGNIFICATIVO. E, invece, sarebbe proprio l’ora…”