La questione morale, secondo il sindacato

“Nella lettera che il Presidente del MPS ha inviato al Sole 24ore pubblicata ieri, Domenica 17 Febbraio, [Leggi la lettera di Profumo] sono espresse molte considerazioni che condividiamo.
In primo luogo – come sottolineato dal Dott. Profumo- occorre evidenziare lo straordinario impegno, di tutti i colleghi, impegnati nel difficile compito di tranquillizzare la clientela circa la solidità della Banca nel momento in cui è emersa – ci sia consentito di semplificare- tutta la “leggerezza della politica” che non ha valutato compiutamente le possibili drammatiche conseguenze di trasformare il MPS in un teatro di scontro in vista del confronto elettorale. Questione gravissima che, a nostro modo di vedere, chiarisce anche quali siano le “professionalità” che si contendono la guida del Paese…
Tuttavia, proseguendo nelle analisi, vogliamo ribadire che UNISIN ha da tempo dichiarato che le misure adottate (in generale) dall’European Banking Autority (EBA) sono recessive – e che, in particolare, la valutazione al mark to market dei titoli sovrani penalizza oltremodo le banche italiane (anche per gli ingiustificati livelli di spread rispetto al decennale di riferimento).
Occorre però rilevare che i Btp acquistati dopo il famoso intervento della BCE (Long Term Refinancing Operations) quando lo spread era a circa 500 punti base, oggi già incorporano una plusvalenza senza considerare le obbligazioni che le Banche hanno “estinto” con quella liquidità a basso costo.
Non entriamo nel merito dei risparmi da conseguire poiché la differente impostazione di questa Organizzazione Sindacale, rispetto alle misure adottate per raggiungere questi obiettivi, è già stata oggetto di comunicazioni e di confronto con l’Azienda.
Desideriamo proporre una riflessione di più ampio respiro che, non disconoscendo la necessità di un riequilibrio sul fronte dei costi, valuti questi interventi alla luce di quanto è accaduto negli ultimi anni al MPS.
Siamo contrari ai facili populismi tuttavia non si può non rilevare che in questo ultimo periodo, in questo Paese, la Guardia di Finanza e le varie Procure stanno svolgendo un lavoro particolare nel portare alla luce una serie di comportamenti -da parte dei vertici di grandi aziende italiane- che ci richiamano ad una riflessione generale rispetto alla irrisolta questione morale.
Dovrebbe essere oggettivamente “complicato” proporre solidarietà e misure di contenimento dei costi, che contemplano misure di esternalizzazione di attività – e quindi di dipendenti- in un quadro del genere. I dipendenti del MPS sono rimasti quelli che, mentre qualcuno operava in modo opaco e irresponsabile, acquistavano azioni della Banca impegnando anche il loro Tfr e partecipando, anche con i propri risparmi previdenziali, all’aumento di capitale.
Cambiano i vertici delle Banche, nell’infinito girotondo degli incarichi, ma i dipendenti rimangono nelle Aziende e, molto spesso, sono loro a pagare il conto di ristrutturazioni sbagliate o peggio…come purtroppo accaduto nel caso che ci riguarda: questa è la realtà piaccia o non piaccia.
L’80% dei derivati sono ancora scambiati fuori dai mercati regolamentati (OTC- over the counter) ed equivalgono ad una somma 600.000 MLD di dollari: la dirigenza che assumesse rischi di questa natura (lo diciamo in senso generale senza alcun riferimento) può essere credibile nel momento in cui propone i piani di rilancio delle Banche?
Tornando al MPS vogliamo concludere queste brevi riflessioni con l’unica certezza che abbiamo, ovvero, che la Banca è solida e che molto presto tornerà a pieno regime anche sul fronte della redditività: per fortuna che i colleghi e gli stessi clienti hanno dimostrato più competenza di chi ha provato a giocare al massacro per questioni di bottega”.
(Foto di Corrado De Serio)