IL termine "condivisione" usato nel messaggio è "una ipocrisia bella e buona"

SIENA. In data 21 gennaio alle ore 9:52, l’Azienda ha diffuso a tutti i dipendenti un messaggio attraverso il canale Diretta Direzione il cui argomento è “La valutazione della prestazione”.
Il messaggio inizia con un aperto riferimento di coerenza al Piano strategico d’impresa 2012‐2015 per avviare il nuovo processo di valutazione dell’intero personale di MPS. Non esita a definire una novità il dialogo capo‐collaboratore enfatizzando l’aspetto comportamentale , oltre che per l’attività svolta. Il passaggio attuativo iniziale è quello di coinvolgere il lavoratore inducendolo (non parliamo di costrizione, per carità!) ad elaborare una scheda online di autovalutazione individuale. Mentre il singolo lavoratore compila la scheda, viene condiviso dall’alto il contenuto del PIANO DI AZIONE.
Il messaggio di Diretta Direzione utilizza una semantica sterile e neutrale che tende ad occultare il fatto che i Piani di Azione sono unilateralmente imposti dall’alto e basta! Diciamo le cose come stanno. Il bagaglio semantico della parola CONDIVISIONE presuppone un processo negoziale con peso propositivo paritario fra le parti coinvolte nel processo negoziale: quindi la parola CONDIVISIONE è una ipocrisia bella e buona.
Il messaggio inizia con un aperto riferimento di coerenza al Piano strategico d’impresa 2012‐2015 per avviare il nuovo processo di valutazione dell’intero personale di MPS. Non esita a definire una novità il dialogo capo‐collaboratore enfatizzando l’aspetto comportamentale , oltre che per l’attività svolta. Il passaggio attuativo iniziale è quello di coinvolgere il lavoratore inducendolo (non parliamo di costrizione, per carità!) ad elaborare una scheda online di autovalutazione individuale. Mentre il singolo lavoratore compila la scheda, viene condiviso dall’alto il contenuto del PIANO DI AZIONE.
Il messaggio di Diretta Direzione utilizza una semantica sterile e neutrale che tende ad occultare il fatto che i Piani di Azione sono unilateralmente imposti dall’alto e basta! Diciamo le cose come stanno. Il bagaglio semantico della parola CONDIVISIONE presuppone un processo negoziale con peso propositivo paritario fra le parti coinvolte nel processo negoziale: quindi la parola CONDIVISIONE è una ipocrisia bella e buona.
Nel trafiletto della CONDIVISIONE l’ipocrisia continua perché l’Azienda parla di un orientamento comportamentale. L’aperto riferimento ai comportamenti ricorda infausti processi storici di lavaggio massificato del cervello: un vero e proprio processo subliminale di condizionamento all’interno di un sistema di premi e punizioni UNILATERALMENTE DEFINITI DALL’AZIENDA, evidenziando in ciò l’assoluta sottomissione supina del personale PRIVO DI OGNI VOCE IN MERITO e in barba al minimo rispetto dell’integrità della persona umana sancito dai Diritti dell’Uomo di Ginevra.
Il messaggio, in un bagno di rinforzo autoreferenziale, prosegue confermando che iniziative gestionali e di sviluppo saranno sempre più personalizzate ed il linea con le caratteristiche e la perfomance di ognuno.
Il messaggio onnipotente chiude nei due capoversi finali ripetendo con pertinacia che il processo valuterà la capacità di fare obiettivi , ma anche le competenze e i comportamenti di ciascuno.
La scrivente UNISIN ritiene che l’orientamento individualistico della/delle prestazioni sia un errore grave non solo dal punto di vista della dignità personale del singolo lavoratore controllato ossessivamentecome nel film THE TRUMAN SHOW, ma anche secondo la più accreditata letteratura organizzativa che afferma da anni che il GRUPPO PRODUCE INSIEME PiU’ DEL TOTALE DEI SINGOLI OPERATORI!
La scrivente UNISIN ritiene che l’orientamento individualistico della/delle prestazioni sia un errore grave non solo dal punto di vista della dignità personale del singolo lavoratore controllato ossessivamentecome nel film THE TRUMAN SHOW, ma anche secondo la più accreditata letteratura organizzativa che afferma da anni che il GRUPPO PRODUCE INSIEME PiU’ DEL TOTALE DEI SINGOLI OPERATORI!
Riteniamo inoltre che tale decisione contravvenga rispetto a quanto previsto dal punto 5.9 dell’Ipotesi di Accordo Piano Industriale di Gruppo 2012‐2015 dove il sistema incentivante deve privilegiare lo spirito di squadra. Un principio, questo che difficilmente può sincronizzarsi con l’orientamento individualistico/persecutorio/intimidatorio scelto dal MPS.
La scrivente UNISIN invita tutti i lavoratori a valutare con estrema attenzione a quanto viene richiesto dalla scheda di autovalutazione individuale e quindi invita tutti a riflettere attentamente prima di compilarla perché contraddittoria rispetto ad un Piano Industriale dove si parla di ben altro e dove sono presenti numerosi contenuti che vanno contro la dignità individuale del lavoratore.
In coerenza con tali principi UNISIN non ha firmato né CONDIVISO tale documento!
La scrivente UNISIN invita tutti i lavoratori a valutare con estrema attenzione a quanto viene richiesto dalla scheda di autovalutazione individuale e quindi invita tutti a riflettere attentamente prima di compilarla perché contraddittoria rispetto ad un Piano Industriale dove si parla di ben altro e dove sono presenti numerosi contenuti che vanno contro la dignità individuale del lavoratore.
In coerenza con tali principi UNISIN non ha firmato né CONDIVISO tale documento!