Molt glii aspetti legali sui contratti sottoscritti da vagliare
SIENA. L’8 giugno è scaduta l’ultima proroga concessa dai creditori alla Fondazione MPS per mettere in esecuzione un coerente piano di pagamento e ristrutturazione del debito contratto per sottoscrivere l’ultimo aumento di capitale di banca MPS, contravvenendo tra l’altro alle regole statutarie proprie di Palazzo Sansedoni. Infatti gli articoli dello statuto vietano di fare più debiti di una percentuale del valore dei beni della Fondazione stessa e vietano il concentramento degli investimenti in un solo titolo, come poi hanno operato presidente, provveditore e deputazione amministratrice. Ufficialmente sarebbe la necessità o, meglio, la volontà di sostituire i contratti pregressi fatti in epoche e con clausole differenti ad aver spinto tutte le parti in causa per una ulteriore proroga dello standstill. Avrebbero come punto d’arrivo un contratto di finanziamento uguale per tutti i creditori. A questo scopo la Fondazione Monte dei Paschi di Siena e le banche creditrici dell’ente, capeggiate come sempre da Mediobanca, si stanno prodigando in un lavoro complesso.
Come affermano voci bene informate sulla complessità del dossier, anche per la cautela richiesta dai legali delle parti, vista l’ampiezza dell’inchiesta aperta dalla Procura di Siena nei confronti di Banca MPS, che ha portato la Guardia di finanza nello scorso mese a perquisire gli uffici della Fondazione in Palazzo Sansedoni. Dalle indiscrezioni circolate non risulta diffusa la data di scadenza del rinvio concesso.