di Zelia Ruscitto
SIENA. Prudenza, magnanimità, rigore. Queste le tre parole che, secondo il vicepresidente della Fondazione Monte dei Paschi di Siena Luca Bonechi, caratterizzano l'operato dell'ente senese, socio di riferimento della banca orgoglio della città, anche per questo 2008.
La magnanimità si esprime con un altro record di erogazioni: 233 milioni contro i 210 elargiti nel 2007.
Una somma di assoluto rispetto che ha visto privilegiati i progetti di terzi per oltre 165 milioni di euro. Ai progetti propri (Siena Biothec, BioFund, Vernice Progetti Culturali ecc.) sono andati 46 milioni di euro.
Anche per il 2008 la Fondazione Mps resta ben salda al suo territorio di appartenenza e destina l'81,42 per cento del totale della somma erogata alla provincia di Siena.
L'"anello concentrico" – così lo ha definito il presidente della Fondazione Mps, Gabriello Mancini – idealmente tracciato dall'ente si allarga poi alla Toscana (soprattutto alla provincia di Grosseto) che riceve il 14,08 per cento dei fondi erogati. Il 4,5 per cento è stato distribuito nel resto d'Italia. Ben 3 milioni e mezzo sono andati alla Cooperazione internazionale per progetti terzi che si aggiungono ai finanziamenti del progetto "Fondazioni4Africa" che vede coinvolte la Compagnia di San Paolo, la Fondazione Cariparma, Cariplo e Monte dei Paschi a favore dei rifugiati del Nord Uganda e a sostegno delle popolazioni rurali del Senegal.
IL Comune di Siena è stato l'ente pubblico privilegiato con 33,7 milioni di euro, seguito dalla Provincia di Siena che ha ottenuto 30 milioni di euro.
Prudenza. "Ci siamo fatti carico delle esigenze del territorio – ha detto questa mattina (7 novembre) il conferenza il presidente Gabriello Mancini – ma abbiamo anche usato prudenza prevedendo un accantonamento di 38,4 milioni di euro". Un accantonamento, ha precisato Mancini, che nascono da una strategia avviata in passato ma che, indubbiamente, nella contingenza della crisi, ha assunto un valore, oltre che di opportunità, di garanzia di stabilità. La somma accantonata nel 2008 si aggiunge a quella preesistente. 112 milioni di euro il fondo di attalmente accantonato dalla Fondazione Mps. "Abbiamo usato 36 milioni di euro nel bilancio 2007 che poi abbiamo integrato con questi 38 milioni – ha chiarito il provveditore Marco Parlangeli – Si tratta di una somma che equivale all'incirca alla metà di un anno di erogazioni. Dobbiamo mantenere la stabilità delle erogazioni anche per gli anni futuri".
Rigore. Regole sempre più precise, determinate da una visione d'insieme e, soprattutto, dalla capacità di "intercettare l'idea utile ed innovativa" – nelle parole di Luca Bonechi – che possa però portare vantaggi non solo al singolo richiedente ma alla collettività in senso ampio.
Privilegiati, secondo un percorso iniziato sotto la presidenza Mussari, i progetti "di sistema", ovvero quelli il cui co-finanziamento è superiore ai 500mila euro.
Il 58 per cento dei progetti finanziati rientra in questa fascia.
Una scelta che esclude quella ben nota definizione di "contributi a pioggia" che proprio non piace al presidente Mancini.
Nonostante questa scelta di "importanza" resta il numero di progetti co-finanziati:
delle 3.633 richieste giunte alla Fondazione Mps, si scende a 3.173 ammesse per arrivare alle 1.345 soddisfatte.
"Le attese sono molte – ha commentato Mancini – come le speranze. Le risposte date dalla Fondazione Mps non possono far fronte a tutte le domande. Ne abbiamo soddisfatto una richiesta su tre. Quindi restano molti insoddisfatti. Le nostre sono risposte limitate ma coerenti che ci rendono comunque soddisfatti".
Restando sul rigore, un appunto particolare è stato fatto dal presidente Mancini sui 9 milioni di euro che sono stati recuperati da progetti finanziati e mai realizzati.
"Ci accusano di essere burocrati – ha detto Mancini – ma la Fondazione ha anche il compito di verificare quella che è l'effettiva esecuzione dei progetti finanziati. La Fondazione deve marcare stretto perchè quello che è stato finanziato poi venga realizzato". Una scelta di rispetto, ha aggiunto Bonechi, nei confronti di chi i finanziamenti non se li è visti assegnare.
"Non è un atto di burocrazia ma di giustizia – ha insistito Mancini – che diventa ancora più importante in un momento di crisi come questo. Consumare bene e consumare presto".
Settori di intervento
La crisi economica è entrata prepotente anche all'interno delle stanze della Fondazione Mps. Lo dimostra la priorità data ai settori di intervento.
Sviluppo locale ed edilizia popolare sono, infatti, gli ambiti che hanno ottenuto maggiori finanziamenti. Quasi 64 milioni di euro tutti distribuiti sul territorio senese. Ben 5,5 milioni di euro sono stati destinati al Progetto Casa. Un progetto che coinvolge diversi Comuni della provincia di Siena e che tende alla realizzazione di abitazioni da concedere in affitto a 4 euro al metro quadrato. Questa somma si aggiunge ai circa 20 milioni già stanziati e che porteranno, nel complesso, alla realizzazione di 400 appartamenti sui 1.000 previsti nell'arco di cinque anni.
Arte e cultura è il secondo settore di intervento a cui sono stati riconosciuti 31,5 milioni di euro ai quali vanno aggiunti gli interventi condotti in modo autonomo con il progetto proprio della Fondazione Accademia Musicale Chigiana e la società strumentale della Fondazione, Vernice Progetti Culturali.
All'educazione, istruzione e formazione vanno oltre 17,4 milioni di euro, destinati alla sistemazione di strutture scolastiche e di laboratori.
Da segnalare l'1,1 milioni di euro che sono stati riconosciuti al Comune di Siena per gli interventi didattico-educativi nel settore dell'infanzia.
Discorso a parte per l'Università degli Studi di Siena e per la sua situazione finanziaria.
"Abbiamo come sempre fatto la nostra parte – ha detto Mancini sottolineando i 9,3 milioni di euro stanziati – finanziando borse di studio, assegni di studio e dottorati di ricerca. Noi ci fermiami qui. La Fondazione non è un ente nominante e quindi non ha partecipato neppure alle riunioni che si sono tenute in questo periodo. Comunque non ci sottrarremo a quelli che sono i nostri doveri. Occorre fare chiarezza sui conti e cambiare radicalmente l'intera organizzazione dell'ateneo".
Il presidente della Fondazione Mps ha anche parlato della necessità di attivare quel che viene definito "sistema" che comporta l'attivazione di canali di comunicazione che possano evitare "duplicati" tra gli atenei toscani. "Basta con i campanilismi sciocchi – ha detto Mancini – occorre fare sistema".
La Ricerca scientifica resta preminente nelle scelte della Fondazione con un finanziamento complessivo di 11,5 milioni di euro. In questo ambito, oltre ai finanziamenti a terzi, rientra anche Siena Biotech a cui si aggiunge l'impegno in "Toscana Life Sciences", il parco scientifico e polo tecnologico con sede a Siena e la società strumentale Biofund.
Strettamente connessa alla ricerca scientifica anche la sanità che ha ricevuto 6,3 milioni di euro. Su questo settore la Fondazione Mps sarebbe pronta a "fare di più" ma nel rispetto dell'accordo di programma sottoscritto con azienda ospedaliera senese e con Ausl7. A volte, gli intenti non sono stati valorizzati ed i fondi non sono stati spesi per cause che prescindono dalla volontà dell'ente erogante.
"Venerdì prossimo alla Conferenza dei sindaci – ha detto Mancini – ci impegnamo a chiedere una rivisitazione completa dell'accordo di programma. Noi ribadiremo il massimo dell'impegno ma chiediamo il massimo rispetto del programma magari anche attraverso una "penalizzazione"". Una provocazione legittima del presidente della Fondazione che ha ribadito lo scandalo delle liste di attesa e la difficoltà di sostenere il sistema sanitario quando quest'ultimo mostra dei ritardi nell'opera di miglioria dei servizi finanziati.
Volontariato e welfare hanno ottenuto 31,4 milioni di euro. In questo settore, che viene indicato dal presidente Mancini come uno dei più meritori, i contributi sono andati alla realizzazione e all'adeguamento di sedi, all'assistenza socio sanitaria, alle attività ricreative e culturali e al sostegno all'attività istituzionale.
Viste le tante richieste, le 4 commissioni riunite per valutare i progetti, siè deciso di applicare criteri oggettivi che non potessero lasciare spazio a dubbi.
Infine protezione e qualità ambientale hanno ricevuto 5,4 milioni di euro mentre il sostegno all'attività sportiva ha potuto contare su un sostegno poco inferiore ai 5 milioni di euro; la protezione civile ha inciso per 2 milioni di euro mentre la sicurezza alimentare e l'agricoltura di qualità hanno avuto un contributo di 1,1 milioni di euro.
Punti cardine delle erogazioni sono stati i "progetti di sistema".
Quattro i filoni di maggiore interesse: edilizia, acqua, cablaggio e viabilità (nello specifico la rotonda di Fontebecci).
Se di edilizia si è già accennato con il Progetto casa, l'emergenza acqua è un punto di assoluto interesse da parte della Fondazione Mps.
Il progetto preso in considerazione è quello relativo agli interventi sull'anello senese dell'acquedotto e alle opere di adduzione acqua dalla sorgente di Montedoglio: finanziamento elargito 1,5 milioni di euro. Altri 250mila euro sono andati alla Provincia per estendere la rete idrica a Montarrenti.
Altro "filone" di interesse quello di cablaggio: il Consorzio Terre Cablate disporrà di oltre 7,7 milioni di euro per la prosecuzione della realizzazione di una rete a banda larga del territorio senese e per la riorganizzazione del consorzio in centro servizi Ict.
Viabilità al centro degli interventi attraverso la promozione della mobilità dolce – piste ciclabili e non solo – che attrae sempre maggiore flusso turistico. In primo piano in questo "filone" la via Francigena che sarà valorizzata attraverso il recupero di monumenti, edifici ed elementi caratteristici e distintivi.
Per la viabilità tradizionale si parla dello svincolo di Fontebecci e del collegamento tra l'autostrada A1 ed il monoblocco ospedaliero di Nottola.
La magnanimità si esprime con un altro record di erogazioni: 233 milioni contro i 210 elargiti nel 2007.
Una somma di assoluto rispetto che ha visto privilegiati i progetti di terzi per oltre 165 milioni di euro. Ai progetti propri (Siena Biothec, BioFund, Vernice Progetti Culturali ecc.) sono andati 46 milioni di euro.
Anche per il 2008 la Fondazione Mps resta ben salda al suo territorio di appartenenza e destina l'81,42 per cento del totale della somma erogata alla provincia di Siena.
L'"anello concentrico" – così lo ha definito il presidente della Fondazione Mps, Gabriello Mancini – idealmente tracciato dall'ente si allarga poi alla Toscana (soprattutto alla provincia di Grosseto) che riceve il 14,08 per cento dei fondi erogati. Il 4,5 per cento è stato distribuito nel resto d'Italia. Ben 3 milioni e mezzo sono andati alla Cooperazione internazionale per progetti terzi che si aggiungono ai finanziamenti del progetto "Fondazioni4Africa" che vede coinvolte la Compagnia di San Paolo, la Fondazione Cariparma, Cariplo e Monte dei Paschi a favore dei rifugiati del Nord Uganda e a sostegno delle popolazioni rurali del Senegal.
IL Comune di Siena è stato l'ente pubblico privilegiato con 33,7 milioni di euro, seguito dalla Provincia di Siena che ha ottenuto 30 milioni di euro.
Prudenza. "Ci siamo fatti carico delle esigenze del territorio – ha detto questa mattina (7 novembre) il conferenza il presidente Gabriello Mancini – ma abbiamo anche usato prudenza prevedendo un accantonamento di 38,4 milioni di euro". Un accantonamento, ha precisato Mancini, che nascono da una strategia avviata in passato ma che, indubbiamente, nella contingenza della crisi, ha assunto un valore, oltre che di opportunità, di garanzia di stabilità. La somma accantonata nel 2008 si aggiunge a quella preesistente. 112 milioni di euro il fondo di attalmente accantonato dalla Fondazione Mps. "Abbiamo usato 36 milioni di euro nel bilancio 2007 che poi abbiamo integrato con questi 38 milioni – ha chiarito il provveditore Marco Parlangeli – Si tratta di una somma che equivale all'incirca alla metà di un anno di erogazioni. Dobbiamo mantenere la stabilità delle erogazioni anche per gli anni futuri".
Rigore. Regole sempre più precise, determinate da una visione d'insieme e, soprattutto, dalla capacità di "intercettare l'idea utile ed innovativa" – nelle parole di Luca Bonechi – che possa però portare vantaggi non solo al singolo richiedente ma alla collettività in senso ampio.
Privilegiati, secondo un percorso iniziato sotto la presidenza Mussari, i progetti "di sistema", ovvero quelli il cui co-finanziamento è superiore ai 500mila euro.
Il 58 per cento dei progetti finanziati rientra in questa fascia.
Una scelta che esclude quella ben nota definizione di "contributi a pioggia" che proprio non piace al presidente Mancini.
Nonostante questa scelta di "importanza" resta il numero di progetti co-finanziati:
delle 3.633 richieste giunte alla Fondazione Mps, si scende a 3.173 ammesse per arrivare alle 1.345 soddisfatte.
"Le attese sono molte – ha commentato Mancini – come le speranze. Le risposte date dalla Fondazione Mps non possono far fronte a tutte le domande. Ne abbiamo soddisfatto una richiesta su tre. Quindi restano molti insoddisfatti. Le nostre sono risposte limitate ma coerenti che ci rendono comunque soddisfatti".
Restando sul rigore, un appunto particolare è stato fatto dal presidente Mancini sui 9 milioni di euro che sono stati recuperati da progetti finanziati e mai realizzati.
"Ci accusano di essere burocrati – ha detto Mancini – ma la Fondazione ha anche il compito di verificare quella che è l'effettiva esecuzione dei progetti finanziati. La Fondazione deve marcare stretto perchè quello che è stato finanziato poi venga realizzato". Una scelta di rispetto, ha aggiunto Bonechi, nei confronti di chi i finanziamenti non se li è visti assegnare.
"Non è un atto di burocrazia ma di giustizia – ha insistito Mancini – che diventa ancora più importante in un momento di crisi come questo. Consumare bene e consumare presto".
Settori di intervento
La crisi economica è entrata prepotente anche all'interno delle stanze della Fondazione Mps. Lo dimostra la priorità data ai settori di intervento.
Sviluppo locale ed edilizia popolare sono, infatti, gli ambiti che hanno ottenuto maggiori finanziamenti. Quasi 64 milioni di euro tutti distribuiti sul territorio senese. Ben 5,5 milioni di euro sono stati destinati al Progetto Casa. Un progetto che coinvolge diversi Comuni della provincia di Siena e che tende alla realizzazione di abitazioni da concedere in affitto a 4 euro al metro quadrato. Questa somma si aggiunge ai circa 20 milioni già stanziati e che porteranno, nel complesso, alla realizzazione di 400 appartamenti sui 1.000 previsti nell'arco di cinque anni.
Arte e cultura è il secondo settore di intervento a cui sono stati riconosciuti 31,5 milioni di euro ai quali vanno aggiunti gli interventi condotti in modo autonomo con il progetto proprio della Fondazione Accademia Musicale Chigiana e la società strumentale della Fondazione, Vernice Progetti Culturali.
All'educazione, istruzione e formazione vanno oltre 17,4 milioni di euro, destinati alla sistemazione di strutture scolastiche e di laboratori.
Da segnalare l'1,1 milioni di euro che sono stati riconosciuti al Comune di Siena per gli interventi didattico-educativi nel settore dell'infanzia.
Discorso a parte per l'Università degli Studi di Siena e per la sua situazione finanziaria.
"Abbiamo come sempre fatto la nostra parte – ha detto Mancini sottolineando i 9,3 milioni di euro stanziati – finanziando borse di studio, assegni di studio e dottorati di ricerca. Noi ci fermiami qui. La Fondazione non è un ente nominante e quindi non ha partecipato neppure alle riunioni che si sono tenute in questo periodo. Comunque non ci sottrarremo a quelli che sono i nostri doveri. Occorre fare chiarezza sui conti e cambiare radicalmente l'intera organizzazione dell'ateneo".
Il presidente della Fondazione Mps ha anche parlato della necessità di attivare quel che viene definito "sistema" che comporta l'attivazione di canali di comunicazione che possano evitare "duplicati" tra gli atenei toscani. "Basta con i campanilismi sciocchi – ha detto Mancini – occorre fare sistema".
La Ricerca scientifica resta preminente nelle scelte della Fondazione con un finanziamento complessivo di 11,5 milioni di euro. In questo ambito, oltre ai finanziamenti a terzi, rientra anche Siena Biotech a cui si aggiunge l'impegno in "Toscana Life Sciences", il parco scientifico e polo tecnologico con sede a Siena e la società strumentale Biofund.
Strettamente connessa alla ricerca scientifica anche la sanità che ha ricevuto 6,3 milioni di euro. Su questo settore la Fondazione Mps sarebbe pronta a "fare di più" ma nel rispetto dell'accordo di programma sottoscritto con azienda ospedaliera senese e con Ausl7. A volte, gli intenti non sono stati valorizzati ed i fondi non sono stati spesi per cause che prescindono dalla volontà dell'ente erogante.
"Venerdì prossimo alla Conferenza dei sindaci – ha detto Mancini – ci impegnamo a chiedere una rivisitazione completa dell'accordo di programma. Noi ribadiremo il massimo dell'impegno ma chiediamo il massimo rispetto del programma magari anche attraverso una "penalizzazione"". Una provocazione legittima del presidente della Fondazione che ha ribadito lo scandalo delle liste di attesa e la difficoltà di sostenere il sistema sanitario quando quest'ultimo mostra dei ritardi nell'opera di miglioria dei servizi finanziati.
Volontariato e welfare hanno ottenuto 31,4 milioni di euro. In questo settore, che viene indicato dal presidente Mancini come uno dei più meritori, i contributi sono andati alla realizzazione e all'adeguamento di sedi, all'assistenza socio sanitaria, alle attività ricreative e culturali e al sostegno all'attività istituzionale.
Viste le tante richieste, le 4 commissioni riunite per valutare i progetti, siè deciso di applicare criteri oggettivi che non potessero lasciare spazio a dubbi.
Infine protezione e qualità ambientale hanno ricevuto 5,4 milioni di euro mentre il sostegno all'attività sportiva ha potuto contare su un sostegno poco inferiore ai 5 milioni di euro; la protezione civile ha inciso per 2 milioni di euro mentre la sicurezza alimentare e l'agricoltura di qualità hanno avuto un contributo di 1,1 milioni di euro.
Punti cardine delle erogazioni sono stati i "progetti di sistema".
Quattro i filoni di maggiore interesse: edilizia, acqua, cablaggio e viabilità (nello specifico la rotonda di Fontebecci).
Se di edilizia si è già accennato con il Progetto casa, l'emergenza acqua è un punto di assoluto interesse da parte della Fondazione Mps.
Il progetto preso in considerazione è quello relativo agli interventi sull'anello senese dell'acquedotto e alle opere di adduzione acqua dalla sorgente di Montedoglio: finanziamento elargito 1,5 milioni di euro. Altri 250mila euro sono andati alla Provincia per estendere la rete idrica a Montarrenti.
Altro "filone" di interesse quello di cablaggio: il Consorzio Terre Cablate disporrà di oltre 7,7 milioni di euro per la prosecuzione della realizzazione di una rete a banda larga del territorio senese e per la riorganizzazione del consorzio in centro servizi Ict.
Viabilità al centro degli interventi attraverso la promozione della mobilità dolce – piste ciclabili e non solo – che attrae sempre maggiore flusso turistico. In primo piano in questo "filone" la via Francigena che sarà valorizzata attraverso il recupero di monumenti, edifici ed elementi caratteristici e distintivi.
Per la viabilità tradizionale si parla dello svincolo di Fontebecci e del collegamento tra l'autostrada A1 ed il monoblocco ospedaliero di Nottola.
In tutto questo snocciolare di numeri e cifre, di priorità e scelte "di sistema" resta chiaro l'impegno della Fondazione Mps per promuovere lo sviluppo del territorio.
I finanziamenti mossi dall'ente erogante si affiancano a quelli messi a disposizione da terzi che, a loro volta, si aggiungono a quelli attivati dall'indotto.
Insomma, una ricchezza-fiume che si rinnova ogni anno e che, se usata con "rigore", "magnanimità" e "prudenza" può rigenerare un territorio proprio come l'esondazione del Nilo.
In questo quadro si legge anche l'intervento di Mancini sulla Fises (Finanziaria senese di sviluppo). "Il Presidente della Fises – ha detto il presidente della Fondazione – ha fatto presente la necessità di potenziare la Fises. Noi, che condividiamo le linee di intervento diamo piena disponibilità a sostenere la società, sulla base di un piano industriale che sia condiviso da tutti i soci".
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