Candidati a sindaco compatti contro la scelta della Deputazione meno Vigni e Valentini

SIENA. Ieri pomeriggio (16 maggio), in occasione dell’ennesimo confronto, pubblico e trasmesso in diretta da SienaTv dall’auditorium di Confesercenti, prendendo spunto dalla clamorosa notizia che la Deputazione Generale della Fondazione MPS aveva modificato lo Statuto della Fondazione stessa nonostante tutti gli appelli ad astenersene, ho invitato caldamente gli altri candidati a sindaco ad unirsi a me in una delegazione che oggi (17 maggio) si recasse dal presidente Mancini per esprimergli tutta la nostra contrarietà a questo colpo di mano ed intimargli di non sognarsi di mettere mano anche allo statuto della Banca MPS per lasciare Profumo padrone incontrastato.
Ho raccolto immediatamente l’adesione di Pinassi e di Neri, ma l’iniziativa si è incagliata bruscamente quando siamo arrivati a Laura Vigni la quale, pur dichiarandosi non pienamente soddisfatta delle modifiche, ha decisamente avallato l’operato della Fondazione. L’argomentazione addotta a prima vista può sembrare valida: senza le modifiche le nuove imminenti nomine sarebbero state fatte con i vecchi criteri che hanno portato in Fondazione persone tanto inadeguate quanto prone ai voleri della partitocrazia. Tutto vero, ma ci si scorda che le nomine le fanno non i marziani, ma il Sindaco e il Presidente della Provincia.
Il prossimo sindaco uscirà tra gli otto candidati e tutti noi abbiamo in questi mesi stigmatizzato le vecchie nomine e quindi non c’è da dubitare che anche con i vecchi criteri la nuove nomine sarebbero sicuramente adeguate e anche per la Provincia non crediamo proprio che il Presidente Bezzini voglia rischiare di apparire l’ultimo baluardo del “sistema Siena”, per cui si tratta di un pretesto legato alla necessità di difendere sempre e comunque il proprio esponente in Deputazione Generale (candidamente autodichiaratasi più volte incompetente), una difesa degna della più classica partitocrazia. Valentini invece, reduce da un incontro “segreto” con il presidente MPS Profumo (rinviato a giudizio per frode fiscale a Milano e sotto scacco anche a Bologna), si è arrampicato sugli specchi, ma si è guardato bene dal pronunciarsi contro il blitz di Mancini e tantomeno contro la ipotesi di procedere col cambiamento dello statuto anche della Banca, con l’eliminazione tra l’altro del vincolo del 4 %, per consegnare la Banca per l’appunto a Profumo, signore incontrastato. Dato che Marzucchi era assente giustificato per malattia e Falorni si è dichiarato contrario alla azione inopportuna e improvvida della Fondazione, le posizioni sono chiare: Vigni approva l’operato della Deputazione Generale e Valentini non è evidentemente in grado di opporsi ai desiderata di Profumo, probabilmente per vincoli derivanti dal Pd, partito di cui si dichiara orgogliosamente “militante”, tutto il resto è aria fritta. I cittadini valutino attentamente e traggano le loro conclusioni.
Enrico Tucci candidato sindaco
Lista Cittadini di Siena