La scorciatoia per trovare rapidamente un miliardo e soddisfare le richieste dell'Eba
di Red – foto di Corrado De Serio
SIENA. Siamo alle strette finali per Alessandro Profumo e Fabrizio Viola, che presenteranno al Cda di Rocca Salimbeni (convocato per lunedì 25 giugno e nelle ultime ore del sabato spostato al giorno seguente per “ragioni organizzative”, come recita il comunicato stampa emesso da MPS), il piano industriale 2012-2015. Confermata poi a mercoledì 27 ore 12 la presentazione del piano alla comunità finanziaria, piano che comprende anche la ricapitalizzazione da 3,267 miliardi richiesta dall’Eba.
Viola, come ampiamente documentato in questi mesi, ha raccolto 2,1 miliardi con varie operazioni sul capitale e l’annunciato taglio dei costi e presenterà al consiglio i risultati della vendita di Biverbanca per 200 milioni. Per reperire il miliardo mancante l’amministratore delegato avrebbe già chiesto al Ministero dell’Economia la riapertura dei termini per accedere ai Tremonti bond, come riferiscono le agenzie di stampa. Le regole di quella particolare emissione riservata al Tesoro — varata nel 2009 per sostenere le banche nel post Lehman e usata da Mps, Banco Popolare, Creval, Bpm — prevedevano proprio una valutazione prioritaria della Banca d’Italia sulla sostenibilità del prestito e la solidità della banca emittente, oltre a vincoli nelle erogazioni a imprese e famiglie, tagli ai bonus dei manager e politiche sui dividendi. Questa è certamente la soluzione preferita dalla governance MPS, perché attuabile in pochi giorni (consentendo di presentarsi al tavolo di Bruxelles con l’autorizzazione ministeriale e il beneplacito della Banca d’Italia), al contrario della ventilata vendita dei 200 sportelli Antonveneta, sui quali c’è bisogno di molto tempo per lavorarci sopra, come per l’eventuale ipotesi Co.co. Bond e un nuovo aumento di capitale, che i mercati finanziari hanno già dimostrato non gradire, e sui quali i commentatori finanziari avevano puntato in chiave Cassa Depositi e Prestiti come unico sottoscrittore liquido e papabile.
Una mano non indifferente a MPS l’ha data ieri la Bce con la decisione di allentare le regole sui collaterali delle banche per ottenere in cambio finanziamenti: ciò dovrebbe valere molto sul campo della liquidità. Se poi dietro l’angolo ci fosse chi è quasi pronto per comprarsi la banca, si vedrà in un secondo momento.
E intanto la Fondazione comunica che “la Deputazione Amministratrice nella seduta del 22 giugno 2012 ha approvato l’accordo di rinegoziazione del debito raggiunto con i creditori finanziari alle condizioni già comunicate al mercato in data 19 giugno 2012 e 16 maggio 2012 Nel corso della giornata del 23 giugno 2012 si è completata la stipulazione con la sottoscrizione dell’accordo e dei relativi contratti ancillari da parte di tutti i creditori finanziari”.