Si avvia anche la procedura dei licenziamenti ai piani alti della banca MPS
di Red
SIENA. Presentatosi a Padova, presso la sede Antonveneta, Fabrizio Viola ha confermato la notizia che 50 filiali MPS saranno chiuse nel Nord Est. Ciò “non comporterà esuberi del personale – ha sottolineato l’AD – i dipendenti saranno spostati in altre filiali, che riceveranno i conti della clientela delle agenzie chiuse”. Il manager è stato chiaro sul processo di razionalizzazione del sistema distributivo della banca (in linea con le attuali tendenze di tutti gli istituti di credito): “La differenza di dipendenti tra il 2015 e il 2011 sarà di circa 4600 persone ma non si tratta di esuberi. Il numero è il risultato di operazioni riconducibili a esternalizzazioni, cessioni di asset come quella prevista del Credito al consumo e di Leasing oltre che di Biverbanca e di un fisiologico flusso di uscite”.
Aggiunge Il Mattino di Padova: “Previsto, per Viola, «il potenziamento dei servizi amministrativi perché, razionalizzando l’attività di back office, si può focalizzare il lavoro del personale di filiale sulle relazioni con la clientela»”. Non si è letto di contestazioni dei dipendenti come successo con Profumo a Siena; si può dire che a nord del Po va tutto bene? Questione di numeri “Banca Antonveneta chiude il primo semestre 2012 in crescita registrando un risultato operativo netto che cresce del 12,2% pari a 81,5 milioni di euro. La raccolta diretta, al 30 giugno, ha superato i 10 milioni di euro con impieghi per 13.754 milioni di euro”, ma i debiti sono passati tutti nella capogruppo per non dover pagare gli interessi sui Tremonti bond prima e sui Monti bond di prossima approvazione europea adesso. Si preannuncia un altro giro di gratifiche venete sugli stipendi futuri, ma sempre a nord del Po. Alla zitta, sembra che già una decina di alti papaveri del Monte sia stata mandata a casa. Qualcuno, si dice, è uscito dall’ufficio per andare a colloquio in DG e non è tornato più al suo posto. Sembra che il direttore del personale, la signora Dalla Riva, si faccia pochi problemi, se può tagliare lo fa subito. Forse così si potrebbero spiegare i voli bassi di certi sindacalisti? E ci sarebbe pure qualche pensionamento in arrivo per fine anno.
Il prossimo CdA di Rocca Salimbeni è convocato prima della fine di settembre, anche per permettere il rispetto dei tempi tecnici per la convocazione dell’Assemblea Straordinaria che dovrà deliberare il nuovo aumento di capitale con le modalità che occorrono al Tandem per instradare l’ingresso dello Stato nel capitale diretto della banca. Un passaggio da tenere a memoria. In questa occasione si procederà a chiudere due/tre posizioni chiave megagalattiche, di quelle che si devono “risolvere consensualmente”: speriamo stavolta si ricordino di non eccedere con le buonuscite e di fare patti di non concorrenza. Prima bastava una stretta di mano, tanto il conto lo pagava la città. In coda una domanda per i nostri lettori. Qualcuno sa esattamente quando scadono i 50 fatidici giorni di tempo per la contrattazione fra DG e Sindacati sugli esuberi, al termine dei quali l’azienda farà e disfarà come le pare? Prendendo per buona la data dell’8 agosto, giorno dell’incontro fra le parti in cui fu annullato lo sciopero previsto per il 13, i cinquanta giorni scadono il 27 settembre 2012. Siamo quasi alle porte con i sassi, come si dice, e non si vede alcuna idea da prendere in considerazione per risolvere il problema fondamentale del Centro Operativo senza trasferirne la proprietà a soggetti non bancari.
