Socio nuovo per Mps? La Fondazione andra in caccia?

di Red
SIENA. L’agenda del presidente della Banca Mps, Alessandro Profumo, si scontra con i desiderata del sindaco di Siena, Bruno Valentini. Senza dare il tempo al secondo di assestarsi nella sua nuova posizione, il primo si affretta a mettere in pratica il suo disegno: togliere il vincolo del 4 per cento per rendere ancora più appetibile e “proficuo” l’ingresso di un socio forte in Banca Mps. Per Siena la partita si potrebbe, a quel punto, considerare chiusa. La Fondazione, esautorata di ogni possibile indicazione o pressione sui vertici dell’isituto di credito, diventerebbe un azionista marginale, destinato a raccogliere le briciole di eventuali dividendi, chissà quali e quando. L’aumento di capitale da un miliardo già annunciato è lo scontato passo verso una ulteriore riduzione del “peso” dell’ente senese sul terzo (?) polo bancario italiano.
Il presidente della Fondazione, Gabriello Mancini, e la Deputazione al suo seguito paiono non rendersi conto di quanto la loro figura sia barbina. Genuflessi davanti all’allora presidente Mussari, oggi non mancano di rinunciare a questa posizione di fronte al presidente Profumo. In merito al vincolo del 4 per cento, di fronte ad una città che si indigna, Mancini – dimostrando di non rendersi conto di dover dare spiegazioni alla collettività – dichiara di dover ancora valutare la scelta da prendere. Una affermazione quanto meno superficiale, dal momento che i sei membri nel CdA della banca, di nomina della Fondazione, si sono già affrettati ad approvare la modifica allo statuto!
A livello nazionale le indicazioni restano blande. Gli equilibri precari tra Pd e PdL si riverberano anche sulle questioni economiche, sulle “visioni” strategiche in ambito politico e finanziario. Su Mps le linee di pensiero sono divergenti: c’è chi punta sulla nazionalizzazione e chi, invece, vuole togliere questo vincolo per far entrare un socio forte all’interno della banca. In merito a questa ipotesi all’orizzonte compare il Santander, quel Santander che a Siena non ha certo lasciato un buon ricordo… La quadratura del cerchio?
Per dare manforte a Profumo, proprio in queste ore, arriva Saccomanni (nell’organo di vigilanza di Bankitalia al tempo dell’acquisizione Antonveneta), che chiede anch’egli di rimuovere il 4 per cento. Il Ministro rimpalla tutto alla Ue ma, da parte di questo ente sovranazionale nulla è stato detto di così esplicito. La politica, a volte, cerca appigli improbabili quando non sa come giustificare certe operazioni.
A livello locale la situazione è anche più “sofferta”: il sindaco Valentini, in ambasce per la condizione economica del Comune e per una Giunta che fatica a nascere, deve far fronte all’organizzazione dell’imminente Palio. Poi deve anche tener conto delle scadenze della Banca e cercare una maniera per non passare alla storia come il sindaco più debole mai espresso dal suo partito. La disunità del Pd sta pensando notevolmente sul primo cittadino che ancora non scioglie il riserbo sui nomi degli assessori. La voce grossa con Profumo non si può fare, ma con Mancini si potrebbe…. Pare che oggi (18 giugno) Valentini sia a colloquio con il presidente della Fondazione. Le soluzioni potrebbero anche esserci se solo si trovasse la maniera per “escludere” i poteri forti che stazionano pacatamente, dalle parti della Capitale. La Fondazione Mps potrebbe cercare direttamente un socio con il quale stringere un patto di sindacato che punti a tenere il vincolo del 4 per cento o che, pur accettando la modifica allo Statuto della banca, garantisca all’ente senese il mantenimento del suo “peso specifico” sulla banca. E così smettere di fare da carretto trascinato dalla banca e riprendere il suo ruolo di “controllore” e non di “controllato”.
Ma la storia, spesso, non viene studiata bene e si commette l’errore di non guardare lontano, di non pensare agli sviluppi futuri, quando ci si ritrova nella stanza dei bottoni. Si pensa all’oggi, a quello che più conviene, a quello che meglio si adatta al momento. Ed è, quasi sempre, un clamoroso errore. E si è ben visto…
© RIPRODUZIONE RISERVATA
SIENA. L’agenda del presidente della Banca Mps, Alessandro Profumo, si scontra con i desiderata del sindaco di Siena, Bruno Valentini. Senza dare il tempo al secondo di assestarsi nella sua nuova posizione, il primo si affretta a mettere in pratica il suo disegno: togliere il vincolo del 4 per cento per rendere ancora più appetibile e “proficuo” l’ingresso di un socio forte in Banca Mps. Per Siena la partita si potrebbe, a quel punto, considerare chiusa. La Fondazione, esautorata di ogni possibile indicazione o pressione sui vertici dell’isituto di credito, diventerebbe un azionista marginale, destinato a raccogliere le briciole di eventuali dividendi, chissà quali e quando. L’aumento di capitale da un miliardo già annunciato è lo scontato passo verso una ulteriore riduzione del “peso” dell’ente senese sul terzo (?) polo bancario italiano.
Il presidente della Fondazione, Gabriello Mancini, e la Deputazione al suo seguito paiono non rendersi conto di quanto la loro figura sia barbina. Genuflessi davanti all’allora presidente Mussari, oggi non mancano di rinunciare a questa posizione di fronte al presidente Profumo. In merito al vincolo del 4 per cento, di fronte ad una città che si indigna, Mancini – dimostrando di non rendersi conto di dover dare spiegazioni alla collettività – dichiara di dover ancora valutare la scelta da prendere. Una affermazione quanto meno superficiale, dal momento che i sei membri nel CdA della banca, di nomina della Fondazione, si sono già affrettati ad approvare la modifica allo statuto!
A livello nazionale le indicazioni restano blande. Gli equilibri precari tra Pd e PdL si riverberano anche sulle questioni economiche, sulle “visioni” strategiche in ambito politico e finanziario. Su Mps le linee di pensiero sono divergenti: c’è chi punta sulla nazionalizzazione e chi, invece, vuole togliere questo vincolo per far entrare un socio forte all’interno della banca. In merito a questa ipotesi all’orizzonte compare il Santander, quel Santander che a Siena non ha certo lasciato un buon ricordo… La quadratura del cerchio?
Per dare manforte a Profumo, proprio in queste ore, arriva Saccomanni (nell’organo di vigilanza di Bankitalia al tempo dell’acquisizione Antonveneta), che chiede anch’egli di rimuovere il 4 per cento. Il Ministro rimpalla tutto alla Ue ma, da parte di questo ente sovranazionale nulla è stato detto di così esplicito. La politica, a volte, cerca appigli improbabili quando non sa come giustificare certe operazioni.
A livello locale la situazione è anche più “sofferta”: il sindaco Valentini, in ambasce per la condizione economica del Comune e per una Giunta che fatica a nascere, deve far fronte all’organizzazione dell’imminente Palio. Poi deve anche tener conto delle scadenze della Banca e cercare una maniera per non passare alla storia come il sindaco più debole mai espresso dal suo partito. La disunità del Pd sta pensando notevolmente sul primo cittadino che ancora non scioglie il riserbo sui nomi degli assessori. La voce grossa con Profumo non si può fare, ma con Mancini si potrebbe…. Pare che oggi (18 giugno) Valentini sia a colloquio con il presidente della Fondazione. Le soluzioni potrebbero anche esserci se solo si trovasse la maniera per “escludere” i poteri forti che stazionano pacatamente, dalle parti della Capitale. La Fondazione Mps potrebbe cercare direttamente un socio con il quale stringere un patto di sindacato che punti a tenere il vincolo del 4 per cento o che, pur accettando la modifica allo Statuto della banca, garantisca all’ente senese il mantenimento del suo “peso specifico” sulla banca. E così smettere di fare da carretto trascinato dalla banca e riprendere il suo ruolo di “controllore” e non di “controllato”.
Ma la storia, spesso, non viene studiata bene e si commette l’errore di non guardare lontano, di non pensare agli sviluppi futuri, quando ci si ritrova nella stanza dei bottoni. Si pensa all’oggi, a quello che più conviene, a quello che meglio si adatta al momento. Ed è, quasi sempre, un clamoroso errore. E si è ben visto…
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