
SIENA. Non sappiamo se il sindaco accetterà le dimissioni presentate dall’assessore Vedovelli, ma qualunque decisione assuma la situazione appare deteriorata in maniera irreversibile. La questione dei Regolamenti dei musei comunali è stata l’ultima dimostrazione di una gestione della cultura da parte dell’Assessore distratta e senza una programmazione reale. Non troppo difforme da tutto il lavoro della Giunta Valentini, ma particolarmente grave trattandosi del settore che dovrebbe trainare la ripresa della città.
Nel Consiglio comunale di giovedì, alla fine di una giornata faticosa dedicata all’esame del Bilancio di previsione (con una maggioranza sfrangiata che per ben due volte non è stata in grado di garantire il regolare svolgimento del voto), sono stati sbrigativamente presentati dall’assessore Vedovelli i nuovi regolamenti del Santa Maria della Scala, del Museo Civico e del Museo dell’Acqua. L’approvazione era imperativa entro la mezzanotte del 31 marzo 2016, perché ad essa erano subordinati contributi regionali essenziali per far funzionare queste strutture. Il fatto più grave è che si sia arrivati strozzati, a ridosso di questa scadenza, con regolamenti superficiali, copiati dal modello inviato dalla Regione, ma senza alcuna indicazione specifica per le caratteristiche delle tre strutture.
Il PD, tramite la capogruppo Persi e la consigliera Petti, hanno imposto delle modifiche per consentire una revisione rapida del regolamento, ma non conoscevano questi termini di scadenza? La presidente della Commissione Cultura perché non ha favorito un approfondimento di questa tematica nei tempi dovuti? Gli scontri interni al PD, prevalgono su tutto.
Sia chiaro che il gruppo consiliare “Sinistra per Siena” non vuole entrare in questa diatriba interna al PD, ma solo evidenziare le clamorose lotte intestine di questa maggioranza che, perdendo un altro membro, mettono a nudo la reale situazione di questa amministrazione, ben lontana dalla vetrina scintillante descritta dal Valentini ogni giorno sui social network.
L’ennesimo pezzo di questa amministrazione se ne è andato, chi sarà il prossimo? Da queste dimissioni, che forse sposteranno l’equilibrio degli assessorati fra le varie componenti del PD, non c’è da aspettarsi nessun vero cambiamento nella politica culturale del Comune, ormai segnata dalla incapacità di valorizzare l’enorme potenziale della nostra città.
Sinistra per Siena