I consiglieri puntano sulla creazione di una Fondazione

SIENA. Al Sindaco di Siena; Al Presidente del Consiglio di Comunale di Siena p.c. a Sua Eccellenza Il Prefetto della provincia di Siena
Egregio Sindaco, Egregio Presidente del Consiglio Comunale, Eccellenza
l’Ospedale di Santa Maria della Scala, nel corso dei secoli, ha rappresentato una realtà ben distinta all’interno della compagine cittadina senese, un ente a sé, in rapporto con il governo cittadino, ma allo stesso tempo autonomo e dotato di una propria identità, quasi una città nella città.
L’Antico Spedale è oggi recuperato per circa la metà dei suoi spazi ed è il maggiore complesso culturale della città, anche se rimane sospeso in attesa della sua destinazione finale. Un approdo che si rende sempre più urgente vista la dolorosa marginalità a cui è relegato rispetto ai flussi turistici, il mancato completamento degli adeguamenti alla normative, l’aspirazione della città a realizzare un modello di sviluppo che sappia estrarre valore e lavoro dalla cultura, la sfida della candidatura a capitale europea per il 2019.
Scriviamo questa lettera nei giorni in cui si torna a discutere sul futuro del Complesso Museale, con l’ennesimo tentativo di azzerare la storia recente che invece, a nostro avviso, presenta rilevanti implicazioni istituzionali che rimettiamo alla Vostra cortese valutazione e dalle quali non si può sfuggire.
Il 21 Dicembre 2011 il Consiglio Comunale approvava un atto di indirizzo per l’affidamento della gestione del Complesso Museale del Santa Maria della Scala a una Fondazione di partecipazione.
Un atto che contiene una ricostruzione storica sull’evoluzione che ha interessato il recupero del complesso, dal progressivo svuotamento delle funzioni sanitarie sino ai giorni nostri, e le linee progettuali per il futuro.
Nel successivo mese di Marzo del 2012 il Consiglio Comunale approvava il relativo Statuto. Nello stesso periodo, con diversi atti, il Comune di Siena otteneva un finanziamento di circa 500mila euro su un bando regionale per riaprire l’ingresso principale di Piazza Duomo, avviava le procedure per la selezione pubblica di un esercente le funzioni di ristorazione, predisponeva la pedonalizzazione di Piazza Duomo e Piazza Jacopo della Quercia.
Tutti i percorsi che si interrompevano bruscamente a causa del commissariamento del Comune e nel mese di Agosto 2012 veniva scongiurata la chiusura del complesso solo in virtù di un intervento straordinario della Regione Toscana e di Banca Mps.
Nel mese di Ottobre del 2013 il gruppo del Partito Democratico ha depositato una mozione in merito al progetto di realizzazione del Museo dell’Arte Figurativa Senese, e una mozione per la costituzione della Fondazione di partecipazione del Santa Maria della Scala.
Oggi, nell’approssimarsi della seduta di Consiglio Comunale dell’11 Febbraio, in cui finalmente si potrebbero deliberare indirizzi sul Santa Maria della Scala – nel mentre le più recenti espressioni dell’organo assembleare rimangono i già richiamati atti del 2011 e del 2012 e non si è ravvisata l’esigenza di anticipare le suddette mozioni – apprendiamo, con stupore, che l’Amministrazione, senza coinvolgere il Consiglio Comunale, ha già discusso e sta per deliberare in Giunta un documento dal titolo “ Santa Maria della Scala: funzioni, attività potenzialità, un quadro di riferimento”.
Il documento rappresenta uno “strappo”, nella forma e nella sostanza, rispetto al percorso evolutivo, pur non privo di contraddizioni, che ha interessato il Santa Maria della Scala, sin dal convegno internazionale di studi del Novembre 1986, al disciplinare per elaborare il progetto di recupero da un architetto selezionato attraverso un concorso internazionale, al protocollo d’intesa firmato con il Ministero dei Beni Culturali per istituire il Museo delle arti figurative senesi, alla Istituzione e poi al suo riassorbimento alla gestione diretta del Comune.
Le idee che trapelano dal suddetto documento e purtroppo anche da reiterate dichiarazioni ufficiali come lo spostamento della Biblioteca Fototeca d’Arte di Giuliano Briganti ad altra sede, il progetto di un Museo della Lingua, e persino dell’Olio e del Vino, si collocano al di fuori di ogni indirizzo, creano confusione e disorientamento e possono persino nuocere alla candidatura di Siena a capitale europea per il 2019.
Non possiamo infine sottacere che, anche in questo caso senza alcun coinvolgimento del Consiglio Comunale, la Regione Toscana ha addirittura finanziato il progetto di un Ostello all’interno del Santa Maria della Scala, né che si stia ipotizzando di aprirvi un supermercato.
Ciò senza sottovalutare quanto potrebbe essere felice il connubio tra una città d’arte, di grande pregio come la nostra, e brand legati alle eccellenze dell’agroalimentare italiano e di grande respiro internazionale. Progetto che potrebbe realizzarsi in un luogo più vocato per le attività espositive come la Fortezza Medicea.
Cogliamo anche l’occasione per esprimere fondate riserve sul modello gestionale in corso affidato ad una posizione organizzativa che ha come riferimento l’organo politico, denominato “ staff del sindaco” (deliberazione Giunta Comunale del 22 gennaio 2014 n.26). Si tratta di un fatto grave ed inedito dal momento che fino al 1998 le attività del Santa Maria della Scala erano state organizzate dall’Amministrazione Comunale attraverso un Comitato Permanente di alto profilo, poi era stata costituita l’Istituzione, poi dal 2006 al 2011 era stato affidato ad un dirigente a tempo pieno, e dal 2011, in attesa della costituzione della Fondazione, al dirigente della cultura.
Una situazione che va superata rapidamente e che aumenta le nostre preoccupazioni sullo stato di conservazione del complesso, nonché sul futuro delle persone che sono impiegate a vario titolo nella gestione.
Chiediamo pertanto di sospendere ogni atto e azione che possano compromettere l’unitarietà del progetto e delle sue eventuali correzioni. Nel contempo di rimettere, con immediatezza, alla competenza del Consiglio Comunale ogni eventuale aggiornamento delle linee di indirizzo del 2011-12 che, diversamente, rimangono valide sino a nuova espressione dell’organo assembleare e dalle quali non è legittimo discostarsi.
In sede di discussione delle suddette mozioni gli scriventi motiveranno le ragioni economiche e progettuali, suffragate anche da autorevoli espressioni della magistratura contabile, che debbono spingere il Comune di Siena a costituire al più presto la Fondazione di partecipazione.
Lo faranno con la piena consapevolezza che sul progetto del Santa Maria della Scala si gioca il futuro della città e la sua candidatura a capitale europea per il 2019. Ne discuteranno con il piacere di ascoltare le idee di tutti per ritrovare anzitutto la forza di una coesione istituzionale e cittadina che si ottiene con la pazienza dell’ascolto, in luogo di quelle improvvisazioni e di quegli strappi che la storia e la complessità del Santa Maria della Scala non consentono.
Ringraziamo fin da ora per l’attenzione che ci è stata dedicata, manifestando piena disponibilità a incontrarvi per un confronto sui temi che vi abbiamo posto. Un saluto rispettoso.
Massimiliano Bruttini, Carolina Persi, Rita Petti, Simone Vigni consiglieri comunali firmatari delle mozioni sul Santa Maria della Scala.
Egregio Sindaco, Egregio Presidente del Consiglio Comunale, Eccellenza
l’Ospedale di Santa Maria della Scala, nel corso dei secoli, ha rappresentato una realtà ben distinta all’interno della compagine cittadina senese, un ente a sé, in rapporto con il governo cittadino, ma allo stesso tempo autonomo e dotato di una propria identità, quasi una città nella città.
L’Antico Spedale è oggi recuperato per circa la metà dei suoi spazi ed è il maggiore complesso culturale della città, anche se rimane sospeso in attesa della sua destinazione finale. Un approdo che si rende sempre più urgente vista la dolorosa marginalità a cui è relegato rispetto ai flussi turistici, il mancato completamento degli adeguamenti alla normative, l’aspirazione della città a realizzare un modello di sviluppo che sappia estrarre valore e lavoro dalla cultura, la sfida della candidatura a capitale europea per il 2019.
Scriviamo questa lettera nei giorni in cui si torna a discutere sul futuro del Complesso Museale, con l’ennesimo tentativo di azzerare la storia recente che invece, a nostro avviso, presenta rilevanti implicazioni istituzionali che rimettiamo alla Vostra cortese valutazione e dalle quali non si può sfuggire.
Il 21 Dicembre 2011 il Consiglio Comunale approvava un atto di indirizzo per l’affidamento della gestione del Complesso Museale del Santa Maria della Scala a una Fondazione di partecipazione.
Un atto che contiene una ricostruzione storica sull’evoluzione che ha interessato il recupero del complesso, dal progressivo svuotamento delle funzioni sanitarie sino ai giorni nostri, e le linee progettuali per il futuro.
Nel successivo mese di Marzo del 2012 il Consiglio Comunale approvava il relativo Statuto. Nello stesso periodo, con diversi atti, il Comune di Siena otteneva un finanziamento di circa 500mila euro su un bando regionale per riaprire l’ingresso principale di Piazza Duomo, avviava le procedure per la selezione pubblica di un esercente le funzioni di ristorazione, predisponeva la pedonalizzazione di Piazza Duomo e Piazza Jacopo della Quercia.
Tutti i percorsi che si interrompevano bruscamente a causa del commissariamento del Comune e nel mese di Agosto 2012 veniva scongiurata la chiusura del complesso solo in virtù di un intervento straordinario della Regione Toscana e di Banca Mps.
Nel mese di Ottobre del 2013 il gruppo del Partito Democratico ha depositato una mozione in merito al progetto di realizzazione del Museo dell’Arte Figurativa Senese, e una mozione per la costituzione della Fondazione di partecipazione del Santa Maria della Scala.
Oggi, nell’approssimarsi della seduta di Consiglio Comunale dell’11 Febbraio, in cui finalmente si potrebbero deliberare indirizzi sul Santa Maria della Scala – nel mentre le più recenti espressioni dell’organo assembleare rimangono i già richiamati atti del 2011 e del 2012 e non si è ravvisata l’esigenza di anticipare le suddette mozioni – apprendiamo, con stupore, che l’Amministrazione, senza coinvolgere il Consiglio Comunale, ha già discusso e sta per deliberare in Giunta un documento dal titolo “ Santa Maria della Scala: funzioni, attività potenzialità, un quadro di riferimento”.
Il documento rappresenta uno “strappo”, nella forma e nella sostanza, rispetto al percorso evolutivo, pur non privo di contraddizioni, che ha interessato il Santa Maria della Scala, sin dal convegno internazionale di studi del Novembre 1986, al disciplinare per elaborare il progetto di recupero da un architetto selezionato attraverso un concorso internazionale, al protocollo d’intesa firmato con il Ministero dei Beni Culturali per istituire il Museo delle arti figurative senesi, alla Istituzione e poi al suo riassorbimento alla gestione diretta del Comune.
Le idee che trapelano dal suddetto documento e purtroppo anche da reiterate dichiarazioni ufficiali come lo spostamento della Biblioteca Fototeca d’Arte di Giuliano Briganti ad altra sede, il progetto di un Museo della Lingua, e persino dell’Olio e del Vino, si collocano al di fuori di ogni indirizzo, creano confusione e disorientamento e possono persino nuocere alla candidatura di Siena a capitale europea per il 2019.
Non possiamo infine sottacere che, anche in questo caso senza alcun coinvolgimento del Consiglio Comunale, la Regione Toscana ha addirittura finanziato il progetto di un Ostello all’interno del Santa Maria della Scala, né che si stia ipotizzando di aprirvi un supermercato.
Ciò senza sottovalutare quanto potrebbe essere felice il connubio tra una città d’arte, di grande pregio come la nostra, e brand legati alle eccellenze dell’agroalimentare italiano e di grande respiro internazionale. Progetto che potrebbe realizzarsi in un luogo più vocato per le attività espositive come la Fortezza Medicea.
Cogliamo anche l’occasione per esprimere fondate riserve sul modello gestionale in corso affidato ad una posizione organizzativa che ha come riferimento l’organo politico, denominato “ staff del sindaco” (deliberazione Giunta Comunale del 22 gennaio 2014 n.26). Si tratta di un fatto grave ed inedito dal momento che fino al 1998 le attività del Santa Maria della Scala erano state organizzate dall’Amministrazione Comunale attraverso un Comitato Permanente di alto profilo, poi era stata costituita l’Istituzione, poi dal 2006 al 2011 era stato affidato ad un dirigente a tempo pieno, e dal 2011, in attesa della costituzione della Fondazione, al dirigente della cultura.
Una situazione che va superata rapidamente e che aumenta le nostre preoccupazioni sullo stato di conservazione del complesso, nonché sul futuro delle persone che sono impiegate a vario titolo nella gestione.
Chiediamo pertanto di sospendere ogni atto e azione che possano compromettere l’unitarietà del progetto e delle sue eventuali correzioni. Nel contempo di rimettere, con immediatezza, alla competenza del Consiglio Comunale ogni eventuale aggiornamento delle linee di indirizzo del 2011-12 che, diversamente, rimangono valide sino a nuova espressione dell’organo assembleare e dalle quali non è legittimo discostarsi.
In sede di discussione delle suddette mozioni gli scriventi motiveranno le ragioni economiche e progettuali, suffragate anche da autorevoli espressioni della magistratura contabile, che debbono spingere il Comune di Siena a costituire al più presto la Fondazione di partecipazione.
Lo faranno con la piena consapevolezza che sul progetto del Santa Maria della Scala si gioca il futuro della città e la sua candidatura a capitale europea per il 2019. Ne discuteranno con il piacere di ascoltare le idee di tutti per ritrovare anzitutto la forza di una coesione istituzionale e cittadina che si ottiene con la pazienza dell’ascolto, in luogo di quelle improvvisazioni e di quegli strappi che la storia e la complessità del Santa Maria della Scala non consentono.
Ringraziamo fin da ora per l’attenzione che ci è stata dedicata, manifestando piena disponibilità a incontrarvi per un confronto sui temi che vi abbiamo posto. Un saluto rispettoso.
Massimiliano Bruttini, Carolina Persi, Rita Petti, Simone Vigni consiglieri comunali firmatari delle mozioni sul Santa Maria della Scala.