Per la prima volta la sinistra non entra in Consiglio regionale

FIRENZE. Il risultato della lista Toscana a Sinistra, che Sinistra Italiana ha deciso di sostenere dopo un confronto democratico interno, è stato più che deludente. Una sconfitta elettorale pesante: per la prima volta la sinistra non entra in Consiglio regionale.
Siamo stati schiacciati da una competizione regionale che in Toscana ha assunto caratteri di scontro nazionale. La campagna sul voto utile che il Pd ha messo in campo dinanzi alle tante dichiarazioni dei propri elettori di non voto a Giani, è stata creata artatamente per parlare ai tanti elettori della sinistra diffusa che in Toscana è ancora ben radicata ed ha avuto una sua presa. Il voto utile ha convinto tanti elettori della sinistra a scegliere o il voto solo al presidente, o al principale partito. La grande affluenza ha infatti premiato solo il Pd. Lo dimostra il risultato di tutte le altre liste che sostenevano Giani.
Questo risultato obbliga la sinistra toscana a riflettere sulle prospettive, perché – come dimostrano il voto disgiunto e in gran parte il voto utile – l’elettorato di sinistra c’è ma non siamo stati noi in grado di rappresentarlo. Non siamo stati in grado di costruire un’opzione politica credibile, coerente, forte, in grado di rompere gli argini e contendere il governo al Pd e alla destra. Non siamo stati in grado di farci percepire come forza alternativa. Se in 5 anni non siamo riusciti a diventare riconoscibile a tanti, a non costruire ampie alleanze sui problemi reali in tutta la regione, se non abbiamo contribuito a far crescere un progetto politico unitario, non c’è da meravigliarsi se dalle elezioni siano arrivati dei segnali forti e chiari. Naturalmente la frammentazione della sinistra ha fatto la sua parte, nessuna lista di sinistra, dentro e fuori la coalizione, ha eletto. La nostra proposta di costruire una alleanza della sinistra con i 5stelle, con un candidato presidente in grado di rappresentare il mondo del lavoro nasceva proprio in questo senso.
Oggi sorgono tante domande a partire da quanti errori hanno fatto quasi tutti i sondaggisti nell’ultimo mese, oppure i sondaggi veri, che raccontavano la Toscana non era contendibile, venivano accuratamente messi in un cassetto proprio per lanciare una grande operazione di comunicazione, a vantaggio sia del centrodestra che del centrosinistra.
Ma può sempre essere solo la paura il motore del voto? Può il Pd tutte le volte invocare l’aiuto del voto utile, il “turiamoci il naso” lanciato persino dalle pagine di importanti giornali nazionali, è sempre possibile?
Poco conta ormai: abbiamo perso. Le nostre idee, le politiche ed i problemi delle persone, dei cittadini, restano. In consiglio non ci sarà nessuno della sinistra a rappresentarli. Adesso a noi spetta l’onere di continuare a occuparci di tutela dell’ambiente, sanità pubblica, trasporto pubblico locale, infrastrutture utili ai cittadini e non distruttive dell’ambiente, istruzione pubblica, giustizia sociale, di uguaglianza, accoglienza e diritti per tutti e tutte, provando a superare i recinti di ognuno, provando a trovare linguaggi comuni, chiari, che possano restituire passione politica, entusiasmo a tutti noi e soprattutto alle ragazze e ai ragazzi per costruire il paese del futuro. Radicarsi e costruire uno spazio politico e culturale aperto, inclusivo, che non abbia come priorità la collocazione elettorale e di coalizione ma coerenza e credibilità sui valori, sui temi e programmi per costruire una nostra idea di paese e provare per un po’ a sedimentarla.
A Giani, a cui vanno gli auguri di buon lavoro, ci permettiamo di ricordare che sarà Presidente di tutti i toscani, grazie al voto della paura. Noi non saremo rappresentanti in Consiglio ma faremo la nostra parte nella società.
Grazie ai compagni e alle compagne candidate e militanti che con generosità senza alcun risparmio hanno fatto la campagna elettorale
Grazie a Tommaso Fattori e Paolo Sarti anche per il lavoro svolto in questi anni; grazie ai nostri candidati in lista: grazie ad Adriano Chini, a Serena Jaff, a Marcello Gostinelli, Lorena Passerotti, Roberto Fondelli, Mauro Stampacchia, Flavio Barile, Paola Della Santina, Andrea Rubegni e a tutti e tutte le candidate.
Infine, siamo molto molto preoccupati per il risultato referendario. La riduzione dei parlamentari e lo stravolgimento della Costituzione non risolverà alcuno dei problemi che demagogicamente ci sono stati raccontati: né risparmi, né più efficienza , né migliore rappresentanza. Per coerenza tutti i sostenitori del Si dovrebbero premere per andare subito al voto ed eleggere un nuovo Parlamento dai numeri più ristretti per garantire migliore efficacia e soprattutto maggiori risparmi. Se come temiamo così non sarà, allora è evidente che siamo dinanzi a una operazione di populismo per mero consenso elettorale ai danni della Democrazia, della Costituzione, della partecipazione e rappresentanza dei cittadini