"L'azienda dà l
SIENA. Dai Coordinamenti Gruppo Monte dei Paschi Siena Spa riceviamo e pubblichiamo.
“Si è svolto ieri pomeriggio l’incontro di ripresa delle trattative riguardanti la ristrutturazione della Capogruppo, delle Aree Territoriali e la chiusura delle prime 100 filiali.
Come più volte ribadito negli scorsi comunicati, le OOSS attendevano una risposta definitiva sul tema dell’accantonamento totale del Progetto di esternalizzazione e della definizione di un percorso condiviso in materia di rinnovo del Contratto Integrativo. Fin dall’inizio della trattativa le OOSS hanno infatti ribadito all’Azienda l’impraticabilità delle esternalizzazioni in quanto non coerenti con lo spirito del CCNL sottoscritto in data 19.1.2012 e che potrebbero in futuro portare, se utilizzate, ad una progressiva e generalizzabile precarizzazione del rapporto di lavoro. Per quanto riguarda l’alternativa alle esternalizzazioni le OOSS hanno inizialmente affrontato con determinazione il tema della riduzione dei costi relativi a consulenze esterne, benefits aziendali, contributi affitto, ecc..
Di fronte alla vaghezza delle risposte aziendali le OOSS hanno proposto anche l’utilizzo del Fondo di Solidarietà (cosiddetto Fondo Esuberi), il cui costo sarebbe stato alimentato dall’utilizzo di meccanismi di solidarietà fra tutti i colleghi del Gruppo (ad esempio un numero limitato di giornate non retribuite, come previsto dal CCNL) e/o dal temporaneo congelamento – totale o parziale – di alcune voci salariali differite. Le OOSS, inoltre, hanno più volte richiesto – anche per poter meglio elaborare la proposta – i dati relativi alla platea dei potenziali pensionabili nell’arco di valenza del piano industriale, oltre che per i 60 mesi successivi al 2015.
Di fronte ai dati contraddittori e di volta in volta discordanti che sono stati fino ad oggi forniti dall’Azienda, le OOSS hanno altresì verificato l’esistenza di una ulteriore platea di almeno altri 700 lavoratori potenzialmente interessati all’utilizzo del Fondo di Solidarietà, ed hanno avanzato l’ipotesi di aprire, così come concordato in altri Gruppi Bancari, la possibilità di incentivare opportunamente le lavoratrici con almeno 57 anni di età e 35 di contribuzione che optino volontariamente per il passaggio al “regime contributivo” con contestuale immediato diritto alla pensione.
Sebbene si tratti di dati non quantificabili in maniera esatta, ad avviso delle scriventi OOSS, i numeri dei Lavoratori complessivamente individuati per l’utilizzo del Fondo Esuberi consentirebbero quei risparmi strutturali sostitutivi delle prospettate esternalizzazioni, in quanto mediante le fuoriuscite definitive di personale potrebbero essere raggiunti gli obiettivi ricercati di riduzione del costo del lavoro.
Al fine di lavorare su numeri certi, le OOSS hanno comunque proposto all’Azienda di ricorrere all’Ecocert obbligatorio per tutti i nati prima del 1960. L’Azienda, rifiutando tale impostazione, ha confermato l’impressione di una posizione preconcetta e “politica” sulle esternalizzazioni, scevra quindi da presupposti di natura industriale.
Nel corso dell’incontro di ieri, la Delegazione Datoriale ha ulteriormente chiarito la propria posizione:
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Esternalizzazioni di almeno 1600 persone, incrementabili fino a 2360 risorse in caso di mancato accordo;
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Fondo di Solidarietà totalmente finanziato dai lavoratori;
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Disdetta del Contratto Integrativo e sostituzione dei meccanismi salariali contrattati con erogazioni individuali a discrezione aziendale;
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Gestione della mobilità basata sull’annullamento della ricerca del consenso e sull’abbattimento delle indennità previste.
La Banca si è tra l’altro rifiutata di fornire informazioni dettagliate rispetto alle ulteriori operazioni previste nel Piano Industriale e riguardanti le altre Aziende del Gruppo, così come si è guardata bene dal dare una risposta relativamente alle scandalose ed esorbitanti retribuzioni del Top Management ed alle tipologie contrattuali utilizzate per l’ingaggio dei manager stessi.
Di fronte all’ovvia opposizione delle OOSS, la Delegazione Datoriale ha dichiarato terminata la procedura – che riguarda esclusivamente la ristrutturazione della Capogruppo e delle Aree Territoriali/DTM e la chiusura delle prime 100 filiali – senza pertanto raggiungere un Accordo; immediatamente dopo, la Responsabile delle Risorse Umane ha diffuso un comunicato, sul quale torneremo più diffusamente, dal tono ricattatorio e dai contenuti assai parziali, evidentemente già predisposto in anticipo, che dimostra in modo inequivocabile la totale mancanza di volontà di individuare soluzioni di tipo condiviso da parte dell’Azienda.
Questa mattina, alle ore 10, si svolgeranno le Segreterie Unitarie per valutare tutte le opportune iniziative (assemblee, manifestazioni, presidi, scioperi) per contrapporsi alle scelte aziendali.
Diventa a questo punto ancora più importante organizzare la presenza dei Lavoratori all’Assemblea degli Azionisti del 9 ottobre per stigmatizzare la “strategia” sino a questo momento adottata dall’Azienda e per esprimere il voto contrario sui punti riguardanti l’aumento di capitale “dedicato” e lo spostamento di poteri dall’Assemblea stessa al CdA (anche in materia di esternalizzazioni) e dal CdA al Presidente e all’Amministratore Delegato. In alternativa alla presenza fisica, che ovviamente sconta di una serie di problemi organizzativi, invitiamo i colleghi a delegare il rappresentante dell’ADAMP ad esprimere per loro un “no” ai punti all’ordine del giorno dell’Assemblea dei Soci”.