FIRENZE. “La nuova classificazione delle aree montane prevista dalla legge nazionale rischia di trasformare la montagna italiana in un concetto limitato quasi esclusivamente alle Alpi, cancellando di fatto l’Appennino e le aree interne del Centro e del Sud dal perimetro delle politiche pubbliche. È un’impostazione miope e profondamente ingiusta: basare tutto su altitudine e pendenza significa ignorare le reali condizioni di vita dei territori, la distanza dai servizi, la fragilità socio-economica, il rischio idrogeologico, lo spopolamento crescente. Così facendo, non solo si condannano a un ingiustificato declassamento due comuni su tre — come denunciato da ANCI Toscana e da molte altre realtà locali — ma si manda un messaggio devastante: che la montagna ‘vera’ valga solo dove è più alta, mentre le comunità appenniniche possono essere sacrificate”: è quanto dichiara il deputato Pd Marco Simiani, capogruppo in Commissione Ambiente di Montecitorio.
Con questa impostazione, il risultato sarà chiaro: una completa desertificazione delle aree montane del Centro e del Sud, che già oggi combattono contro declino demografico, isolamento e vulnerabilità ambientale. Le risorse previste dalla legge — insufficienti e distribuite con criteri sbagliati — rischiano di concentrare gli investimenti solo su porzioni limitate del territorio, abbandonando interi comprensori che rappresentano un patrimonio ambientale, sociale e culturale unico per il paese. Per questo è indispensabile correggere subito la rotta: la montagna non si misura solo in metri, ma nelle condizioni reali delle comunità che la abitano. L’Italia non può permettersi una montagna di serie A e una di serie B”: conclude.






