Il gruppo propone di usare i volontari della Polizia Municipale prima dei varchi ZTL per migliorare la vivibilità, evitare situazioni di pericolo, migliorare la sosta auto per i residenti ed informare i turisti

SIENA. Le ganasce sono arrivate a Siena. Già da un pò. Non come punizione esemplare per i recidivi, ma come strumento più o meno standard per bloccare le auto, specialmente con targa straniera che entrano e sostano in ZTL occupando gli esigui stalli per i residenti e autorizzati.
Niente carro attrezzi: adesso il veicolo resta lì, inchiodato a terra finché non paghi. È più economico per il Comune, più “sicuro” per fare cassa.
Ma c’è un piccolo problema: quando blocchi un bene privato (come un’auto), puoi limitare la libertà del proprietario.
E se quel proprietario ha urgenze vere – un treno, un figlio da prendere, un lavoro da raggiungere – e ha già pagato, trattenerlo senza motivo può diventare una responsabilità legale.
Basta un giudice che dica: “Il Comune ha impedito a un cittadino di usare il proprio bene senza giustificazione.” E lì si aprono contenziosi, danni patrimoniali, reclami, articoli.
Chi applica certe misure dovrebbe saperlo: la ganascia non è una punizione. È una misura tecnica, e va gestita con precisione, proporzione e buon senso.
E soprattutto, non può essere applicata a intermittenza, né “a sorpresa”.
Se decidi di usarla nei pressi della ZTL, devi segnalarlo chiaramente rendendo il turista consapevole, con cartelli ben visibili ai varchi, prima che un automobilista entri.
Serve però anche una vera controproposta, che non sia repressione, ma prevenzione finalizzata alla tutela del delicato tessuto del centro storico e della sua ZTL. Non dimentichiamoci che le ZTL vengono istituite e regolamentate per salvaguardare i beni storici-architettonici e la qualità ambientale!
L’obiettivo dev’essere quello di informare correttamente le persone prima che entrino nella ZTL, non punirle dopo.
Qui magari si potrebbe davvero fare uso dei “volontari” o personale ben riconoscibile, posizionato prima dei varchi, per spiegare le regole su accesso e sosta questa sarebbe una scelta di civiltà. Ridurre le infrazioni involontarie, migliorare il clima con cittadini e turisti e, soprattutto, evita di trasformare una città d’arte in un campo minato.
Perché, Siena, attenta: se trovi il cittadino giusto, quello che conosce i suoi diritti, rischi non solo un reclamo, ma una figuraccia nazionale.