
SIENA. Il 4 dicembre a Palazzo Patrizi si è tenuto il Convegno ‘Siena sito Unesco: il rilancio possibile. Verso un Regolamento per i Centri Storici Italiani’ promosso da Siena Doc e dal Circolo Culturale Repubblica di Siena.
Ringraziamo per l’attenzione con cui i media e il pubblico hanno seguito il recente incontro sul Centro Storico-sito Unesco organizzato dalle associazioni Repubblica di Siena (rappresentata da Lorenzo Rosso) e Siena D.O.C. (rappresentata da David Chiti).
Il sindaco Luigi De Mossi ha aperto dichiarando il vivo interesse della problematica al centro dell’incontro da parte dell’Amministrazione e ribadendo che c’è comunque un interesse fondamentale per tutte le aree del territorio senese, che deve riqualificarsi armonicamente. Lorenzo Rosso ha aperto invitando a un rinnovato impegno sul Centro storico, purtroppo oggetto soltanto di proclami per lo più disattesi da parte della passata amministrazione, a cominciare dal piano della mobilità e del connesso regolamento urbanistico che ha bloccato da due anni l’edilizia senese. La serata è proseguita con i densi interventi del vicesindaco Andrea Corsi, che ha dato conto degli impegni presi in particolare per l’area di porta Romana e porta Pispini/Via Vivaldi, mentre l’assessore Silvia Buzzichelli ha sottolineato l’impegno suo e del corpo dei vigili urbani per far rispettare con nuovo rigore i regolamenti indispensabili per assicurare il decoro urbano, rifiuti compresi, e l’impegno della giunta per il problema dell’apporto delle merci nel centro.
Mario Ascheri come passato presidente del club senese per l’Unesco ha dovuto lamentare il disinteresse della precedente Amministrazione, come pure dell’Associazione dei Comuni sito Unesco, pur diretta da un interlocutore così vicino come il sindaco di San Gimignano. In realtà il decoro, che faceva grande Siena in passato con la cura dei dettagli oltreché dei monumenti e dell’arte, è stato trascurato, in particolare nell’ultimo piano triennale 2015-18 per il sito, mandato a Roma per ottenere solo bici comunali (inopportune nel Centro) millantando una ciclo stazione neppure prevista dal piano delle oo.pp. Altre erano le priorità, a cominciare dalle lastre tradizionali, che impediscono di gioire della città passeggiando curiosi delle bellezze offerte a piene mani nella strade senesi.
Ma c’è anche il pericolo di non rivitalizzare e valorizzare degnamente gran parte del Centro, come ha ribadito David Chiti, per l’abbandono delle antiche botteghe (il cui marchio andrebbe recuperato) e delle attività artigianali che rendono vivo il centro e aiutano a ripopolarlo con senesi originari o acquisiti alla cultura cittadina. Aree verdi come quella della fortezza (con la Enoteca da riaprire presto evitandone lo sfacelo), della valle di Porta Giustizia e di Follonica, con la fonte finalmente restaurata vanno inserite nei circuiti di cittadini e visitatori, come vanno riaperte chiese importanti purtroppo di regola chiuse. “La tutela e lo sviluppo del Centro Storico” – ribadisce David Chiti – è alla base della vita sociale ed economica di tutte quelle città che devono mediare tra storia, tradizioni, e modernità perché possano vivere all’altezza della loro tradizione, delle loro peculiarità e rendersi vivibili sia per i residenti che i visitatori. Permettere ad un ‘centro storico’ di preservarsi e andare in tandem con la sua periferia consentirebbe un adeguato sviluppo della città in ogni sua parte. E’ importante – continua David Chiti –“ evitare il processo di ‘gentrificazione’ e si deve ristabilire l’etica del vivere sociale. Avere un ‘Regolamento’ valorizzerebbe un centro storico e lo tutelerebbe rendendolo alla portata di tutti. Il Centro storico deve essere vissuto non ‘museizzato’ e Il Comune di Siena, con l’influenza e il prestigio che gli sono riconosciuti, deve svolgere un ruolo da protagonista nel promuovere, nelle sedi istituzionali opportune, una buona Legge nazionale sulla tutela dei centri storici e sui siti Unesco.” Siena ha tesori non valorizzati e il dibattito sul tesoro SMS non deve farli dimenticare. C’è poi il problema dei contenitori importanti non utilizzati, per i quali la Giunta deve impegnarsi, e lo ha promesso l’assessore Michelotti, a un loro reinserimento nei circuiti turistici, scolastici o universitari. Lo stesso Palazzo pubblico potrebbe essere un esempio lampante della nuova politica attiva per il Centro storico, provvedendosi alla sua musealizzazione nel piano terra, ricco di affreschi e facilmente arricchibile con il patrimonio non esposto del Museo civico.
Agli scriventi è sembrata importante la sottolineatura dell’assessore Francesco Michelotti sull’importanza dell’incontro, in piena armonia con gli indirizzi della Giunta, e che si è trattato di una prima riunione di un tavolo tecnico che deve provvedere, con l’apporto delle categorie economiche e delle associazioni ambientaliste e culturali, a collaborare alla redazione di due importanti atti: 1) un regolamento specifico per il centro storico, che favorisca la sua vivacità e vivibilità (botteghe, inquinamento, servizi, ztl ecc.); 2) una legge speciale per i Centri storici, di cui c’è già stata richiesta da un comitato costituitosi a Firenze e da parte dell’Associazione romana intitolata al senese Ranuccio Bianchi Bandinelli. Siena potrebbe divenire il motore ideale d’un provvedimento che favorisca fiscalmente, ad esempio, i canoni di locazione commerciali a prezzi calmierati.
David Chiti e Lorenzo Rosso