
SIENA. Sta rimbalzando sui social un articolo sulla situazione del turismo a Siena, in particolare sulla ristorazione[¹]. Più che dell’articolo, ci hanno colpito i commenti dei cittadini che, anche se sicuramente frutto di una visione parziale e non oggettiva, rendono bene l’idea della percezione diffusa sul turismo a Siena.
Dell’articolo e dei commenti sui social ci hanno colpito alcuni aspetti, che qui proviamo ad analizzare:
I PARCHEGGI
“Mancano parcheggi”, lamentano in molti. Ma Siena è una città storica, centro storico UNESCO, una risorsa culturale unica. Una città medievale, costruita in anni in cui non esistevano le auto e si andava a giro a piedi o a cavallo. Non è una città adatta alle auto, men che mai ai veicoli con le dimensioni odierne (si vede bene dai molti angoli cittadini “arrotondati”) e pretendere di parcheggiare sotto il ristorante lo troviamo francamente assurdo. Siena è bella se vissuta slow, passeggiando, godendosi il clima medievale delle sue vie, scoprendo scorci e angoli inaspettati. Risorse impossibili da godere se le strade sono invase dalle auto! Come è facile comprendere, i turisti non vengono certo a Siena per gustarsi lunghe file di veicoli in sosta e, proprio per questo motivo, ci sono i parcheggi intorno alla cerchia muraria: non a caso abbiamo criticato la scelta a nostro parere sciocca di destinare lo spazio dell’ex-campino di San Prospero ai bus turistici. In ogni caso, basterebbe un maggiore sforzo da parte dell’Amministrazione e di Sigerico Spa nel rendere gratuiti, tra le 20 e le 8, i parcheggi nelle varie strutture a ridosso del centro, come già avviene per Lo Stadio. Inoltre, non va dimenticato che Siena è una delle città con un numero di auto per abitante tra le più alte d’Italia: forse è davvero l’ora di potenziale servizi alternativi all’auto privata, facilitando l’uso di soluzioni di mobilità alternative attraverso percorsi pedonali e ciclabili sicuri.
IL TURISMO MORDI E FUGGI
Qualche mese fa ci è capitato sotto il naso un ritaglio di giornale degli anni ‘80, dove si parlava esattamente del medesimo problema: i turisti a Siena restano poco. E’ un problema ormai noto da decenni, per il quale è stato fatto forse poco oppure, banalmente, non è possibile fare molto di più: Siena è una città piccola, che si gira in poche ore, che non offre molte attrattive oltre alla bellezza da cartolina del centro storico. Cosa dovrebbe fare un turista dopo aver visto Piazza del Campo, il Duomo e le altre zone turisticamente famose della città? A questa scarsa vitalità della città si aggiunge il problema delle gite: fiumi di persone che si riversano nel centro, invadendolo, rendendolo peraltro poco appetibile a chi cerca di goderselo con la necessaria tranquillità. Creando, insomma, più disagio che beneficio, a cui si aggiunge la scarsa propensione di spesa di queste torme di gitando con l’aria un po’ smarrita che provengono da chissà dove, che rimangono forse 2 o 3 ore per poi ripartire verso altre mete. Quale valore aggiunto portano alla città, se non massificarne e squalificarne l’immagine stessa?
COSTI E SERVIZI
Che in Italia i costi dei beni del quotidiano siano aumentati non è un mistero: ce ne siamo accorti tutti. Normale quindi che anche i ristoranti e le altre attività abbiano dovuto ritoccare al rialzo i listini, se non fosse che gli stipendi sono rimasti al palo da oltre 10 anni, come anche l’OCSE ha dichiarato di recente. Da questo ne consegue una necessaria riduzione dei consumi superflui da parte delle famiglie, alle prese con spese sempre più alte ma entrate sempre più basse. Chi punta sul turista estero deve invece fare i conti con la fine del periodo di “polli da spennare” e una maggiore attenzione ai listini, oltre che al rapporto qualità-prezzo. Del resto, non pensiamo che il turista straniero sia fesso: se si accorge di essere stato fregato, sicuramente non ritorna e non parlerà bene della città.
PALIO E STRADE BIANCHE
CI ha colpito molto l’affermazione di alcuni ristoratori sul richiamo, superiore anche al Palio, dell’evento ciclistico delle Strade Bianche. Lo vogliamo sottolineare, perché da tempo sosteniamo che per Siena è necessario un rilancio in chiave sportiva, essendo il nostro un territorio naturalmente vocato alle attività fisiche, ciclismo e corsa in primis. Anche se, come dicevamo prima, una discreta fetta dei senesi pare preferire la comodità dell’auto privata al “cavallo di San Francesco”, da molte parti del mondo vengono a Siena proprio per godere dei panorami e del territorio, bellissimo da vivere sulle due ruote. Il Palio, seppur sfruttato abilmente come volano turistico per anni, con conseguenze non sempre positive, forse sta tornando ad essere sempre più una cosa squisitamente senese e questo può solo far bene alla nostra festa. La capacità di una Amministrazione, quindi, si misurerà soprattutto sulla volontà di agganciare le tendenze del momento e valorizzarle, per stimolare l’economia cittadina sempre più in difficoltà.
VIE DI COMUNICAZIONE
Per finire la nostra lunga disamina, un necessario appunto alle vie di comunicazione per raggiungere Siena. Se ne parla da decenni, senza grandi risultati: le tre arterie principali sono in condizioni vergognose, a cui si aggiunge una tangenziale da terzo mondo che nel tratto tra Ruffolo e Cerchiaia non sono stati ancora capaci neanche di iniziarne il raddoppio. Il manto stradale delle strade senesi è in pessime condizioni e le operazioni di rattoppo, soprattutto sotto elezioni, spesso peggiorano una situazione già penosa. Servono seri investimenti in infrastrutture, soprattutto quelle maggiormente sostenibili come il treno e gli autobus. Questo gap impatta davvero sul turismo? A giudicare dalla quantità di gitanti a Siena, diremo di no. Non manca il turismo a Siena: manca il turismo che spende, e quello non ha problemi ad affrontare un’ora di viaggio per raggiungere una meta esclusiva. Solo che, e questa è la domanda vera: Siena è davvero ancora una meta esclusiva?
Ahoy!
Siena Pirata