Contributo di idee e proposte per Siena di un gruppo di aderenti al partito
SIENA. Premessa. Siamo cittadini senesi che sentono il dovere di partecipare alla vita politica locale con idee e proposte, nei limiti delle proprie capacità e del tempo da conciliare con la famiglia ed il lavoro. Donne e uomini liberi da condizionamenti e mossi esclusivamente dalla volontà di generare una forte scossa per rilanciare Siena e la provincia. Guardiamo al Pd come partito riformista a vocazione europeista, nato dall’incontro di alcune delle culture politiche di massa che, anche in contrapposizione tra di loro, hanno liberato l’Italia, l’hanno ancorata al mondo libero, costruito la Repubblica, promosso diritti e benessere. La crisi delle democrazie e la recessione impegnano i tutti contemporanei in uno sforzo di innovazione per promuovere nuovi diritti e nuova economia capace di creare lavori facilitati e non soppressi dai risultati della ricerca scientifica, dalla tecnologia, dalla rivoluzione digitale che siano sostenibili con le mutate condizioni del pianeta. Ora è necessario, come non mai, mettere al centro la persona umana.
Il Pd in Italia ed in Europa. Il Pd in questi dieci anni ha dato un contributo alla stabilità ed alla modernizzazione del paese, seppure abbia mancato l’appuntamento con la grande riforma costituzionale bocciata dagli italiani. Rimane quindi il perno sul quale costruire uno schieramento più vasto di forze politiche e sociali, con l’auspicio che sappia ritrovare modalità di confronto collegiale, iniziativa unitaria e rimotivare il volontariato politico oggi fiaccato dal corto circuito tra leaderismo spiccio e correntismo. Il processo di integrazione europea va accelerato e riconsegnato ai cittadini per riconquistare la fiducia sulla possibilità che una grande aggregazione di democrazie possa affrontare e governare le sfide globali, proibitive a livello di stato nazione, come le grandi migrazioni, il terrorismo ed il fondamentalismo, la spersonalizzazione del lavoro, il riscaldamento globale. Il Pd proprio perché è un partito che appartiene alla grande famiglia del socialismo europeo ed è portatore dei valori e dell’esperienza del cattolicesimo democratico italiano può guidare l’Italia in questa inedita fase della vita del mondo.
Siena oltre la crisi. Siena ha bisogno di classe dirigente plurale, di più generazioni, che attinga sia da esperienze consolidate che da energie nuove per ritrovare fiducia in se stessa, allontanare il cupo grigiore generato dalla crisi di Mps e tuttora alimentato da quegli interessi esterni che ne traggono vantaggio. La crisi é figlia di più fattori: eccessi di localismo e di autonomismo, assenza di visione strategica a seguito della trasformazione in società per azioni di Banca MPS, mancata consapevolezza che l’istituto di diritto pubblico avrebbe sofferto l’impatto con il mercato, inefficace controllo su quegli avventurieri che hanno scommesso sul destino di una comunità con la spinta o l’autorizzazione delle Autorità di Vigilanza. Sull’operato di queste ultime non é mai stata fatta chiarezza, soprattutto alla luce dei numerosi casi di dissesto bancario che indicano un enorme problema di sistema oltre alle responsabilità dei singoli che vanno perseguite.
Verità e trasparenza sugli ultimi trent’anni di vita senese. Le responsabilità della politica locale, regionale e nazionale sono evidenti e ben più collegiali di quanto sia stato sin qui fatto emergere da una pubblicistica che ha raccontato solo verità di parte. L’istituzione della Commissione Bicamerale d’Inchiesta rappresenta un’opportunità da cogliere per portare ulteriori elementi di conoscenza a quanto già emerso con il lavoro della magistratura.
Qualità della classe dirigente. É necessario recuperare competenze, ampliare la partecipazione, promuovere persone capaci, senza ricadere negli errori del passato che sono perdurati, con addirittura minore qualità e trasparenza anche in questi anni di transizione incompiuta. Il nuovo sindaco dovrà rappresentare ed inverare una visione di città che si vuole internazionalizzare forte delle sue vocazioni e della sua identità, praticare una progettualità ambiziosa e concreta capace di intercettare agevolazioni pubbliche e fondi di investimento privati, esercitare un’attrazione verso l’esterno e verso l’interno per motivare le energie migliori a rimanere a Siena, dialogare con pacatezza ma alla pari con tutte le altre istituzioni per costruire accordi di programma, approcciarsi a tutte le forze sociali con verità è responsabilità affinché tutti siano chiamati a fare la loro parte.
L’impegno del PD per un nuovo centrosinistra. Il Pd deve ricercare il profilo più alto e più adeguato per questa nuova stagione di rilancio, per chiudere una transizione più verbosa che operosa. Può e deve ricercare risorse anche al di fuori della sua classe dirigente storica che non ha più avuto una naturale evoluzione per cause esterne alla volontà dello stesso Pd. L’ambito naturale per la condivisione di un progetto come questo è una coalizione di centrosinistra che, anche attraverso le primarie, possa promuovere o sostenere una candidatura a sindaco che incontri il civismo o provenga da quell’ambito senza alcuna preclusione o pregiudizio, valutando le capacità delle singole personalità e la volontà di misurarsi in una funzione così impegnativa. Il Pd si deve rivolgere sia alle forze politiche come i Rifornisti, Sinistra Italiana, Articolo 1-Mdp, che ad esperienze civiche con le quali ha condiviso il governo della città come Siena Attiva, che a formazioni di impianto progressista come Città Aperta, o moderato come Nero su Bianco. Siena dispone di risorse morali, professionali, e intellettuali che vanno stimolate a mettersi al servizio della città. Il Pd è chiamato ad un gesto di generosità sia perché ha responsabilità nella crisi della città sia perché non è stato capace di presentare le sue contro deduzioni alla narrazione della crisi nell’illusione che bastasse additare quelle poche persone che peraltro non hanno più da tempo responsabilità pubbliche.
Il Santa Maria della Scala e la produzione culturale. L’Antico Spedale rappresenta il rammarico di un progetto incompiuto ed allo stesso temporale quasi intatta possibilità di affermare un grande progetto anche con il ricorso a soggetti privati come attori di una progettualità condivisa e non come meri appaltatori di servizi che poi arrivano anche ad indirizzare le politiche del Santa Maria della Scala.
Il polo farmaceutico. Siena può crescere ancora come distretto della farmaceutica sia per ancorare di più le multinazionali presenti che per far nascere nuove imprese grazie alla qualità della vita che attrae manager ed imprenditori a stabilirsi nel nostro territorio. E’ fondamentale la collaborazione del Ministero della Salute e della Regione Toscana con la Fondazione Toscana Life Sciences per elaborare un progetto che possa portare a Siena nuove produzioni.
Il Policlinico di Santa Maria alle Scotte. Luogo di ricerca, di cura, di assistenza, di insegnamento. Dove devono convivere e svilupparsi sia l’alta specializzazione e che il primo livello. Entrambi irrinunciabili per Siena. La nuova direzione dovrà impostare un progetto di rilancio di grandi ambizioni che punti a ridurre le distanze con Pisa e con Firenze in virtù di condivisione e collaborazione tra le tutte le componenti a partire da un maggiore protagonismo dei Dipartimenti di Medicina dell’Università di Siena. Serve un piano di modernizzazione immobiliare ed impiantisca ed uno scientifico sanitario che scelga su quali siano le eccellenze e le specialistiche da sostenere e rilanciare.
Banca Monte dei Paschi di Siena. La nazionalizzazione offre l’opportunità di un rilancio per rinnovare la missione di banca delle famiglie e delle imprese, a servizio dell’economia reale, a dimensione nazionale da coniugare con i cambiamenti che interessano il settore del credito. Il compito delle istituzioni locali è quello di accompagnare, senza ingerenze gestionali ma ben presenti sul piano strategico, gli esodi senza contraccolpi sociali, e la transizione verso l’approdo al mercato. Attuale e di elevato interesse cittadino e provinciale rimane la necessità che la Fondazione MPS possa continuare a partecipare al capitale della banca per esercitare una presenza, seppur piccola, quale segno di attaccamento della comunità senese al destino della Banca.
Crescita della popolazione e riequilibrio demografico. Sono obiettivi importanti sui quali lavorare favorendo residenza giovane, ripopolamento dei rioni, integrazione con tutte le culture e le nazionalità presenti. La dimensione è quella dell’area urbana che comprende tutti i Comuni limitrofi con i quali condividere non solo gli strumenti urbanistici ma anche le politiche sociali e scolastiche. Occorre un maggiore coordinamento con la Prefettura per contingentare la capacità di accoglienza che va legata ad una proporzione socialmente sostenibile che non alteri equilibri di quartiere o di piccole comunità, alla disponibilità di strutture adeguate, alla possibilità di impegnare dignitosamente gli immigrati con lavori socialmente utili con una progettualità che è responsabilità del Comune di concerto con le forze economiche e sociali ed istituzionali, fino a verificare che i provvedimenti di espulsione abbiano esito certo.
Trasporti e infrastrutture. Siena soffre di una situazione di lontananza dai grandi nodi della viabilità che va affrontata con la consapevolezza che si tratta di un settore cardine per il futuro della città. Occorre che il Partito sia nel suo insieme consapevole dell’importanza di ammodernare strade e ferrovie con progetti concreti, che chiedano quanto è possibile realizzare, come il raddoppio completo della ferrovia Siena-Empoli e la stazione alta velocità in Val di Chiana, e con l’adeguamento della strada Siena-Firenze, senza dimenticare gli altri itinerari anche a supporto della mobilità pendolare e turistica (ad esempio le tratte ferroviarie verso Chiusi e verso Grosseto).
Distretto rurale ed enogastronomia. La crescita di un consumo sempre più consapevole verso la qualità e la provenienza delle produzioni, la grande attenzione che i mercati internazionali rivolgono all’agroalimentare italiano, seppur in un quadro di accresciuta concorrenza, devono spingere a qualificare gli sforzi sulla promozione e sulla crescita del valore aggiunto del prodotto in modo da riequilibrare la redditività di tutta la filiera, a partire dall’agricoltura affaticata sia dai mutamenti climatici che dalle politiche di prezzo di alcuni attori della distribuzione. Il rilancio dell’Enoteca, la fusione con Qualivita, una maggiore presenza dell’Università degli Studi fino a verificare l’istituzione di corsi di studio su questi temi che possono rappresentare alcune idee di lavoro.
Il distretto manifatturiero. La provincia di Siena dispone di un tessuto industriale che, pur ridotto, è andato oltre la crisi, con una presenza significativa nei mercati internazionali. La città capoluogo dovrà essere più presente in tutte le politiche di sostegno a questo settore che ha ancora potenzialità di sviluppo.
La grande Siena. Dopo la cesura di alcuni anni occorre riprendere, in piena collaborazione con i comuni limitrofi, lo sforzo per giungere ad una pianificazione urbanistica integrata che porti ad ottenere uno sviluppo condiviso in un’area urbana di sei-sette Comuni per una popolazione di quasi 100mila abitanti. È in questo strumento che vanno ricondotti sia il procedimento urbanistico, in fase di elaborazione, che il piano della mobilità che non appartiene al solo Comune di Siena. Su questi aspetti il ruolo del Partito come elemento di connessione fra le istituzioni risulta fondamentale.
Le Università e le istituzioni culturali. Università degli Studi, Università per Stranieri, Accademia dei Fisiocritici, Accademia Musicale Chigiana, sono istituzioni che hanno storie e peculiarità diverse, ma accomunate dallo svolgere delle attività di alta formazione che accresce il livello culturale della città, attrae docenti, ricercatori, studenti, crea benessere e occupazione. Si tratta di una leva fondamentale per Siena sulla quale continuare ad investire per confermarsi ai massimi livelli nazionali ed europei.
Il PD senese. La delicatezza delle prime elezioni amministrative dopo il pieno dispiegarsi della crisi di Mps avrebbero consigliato un anticipo del congresso entro lo scorso 30 Giugno, anche in virtù della disponibilità offerta dal segretario uscente a concludere anzitempo il mandato ed a farsi carico degli adempimenti organizzativi. Si dovrà chiarire se è stata una decisione del Pd regionale o se vi abbiano concorso anche componenti del Pd locale. Infatti forse in maniera consapevole, si è quasi azzerato il tempo per una seria valutazione delle azioni intraprese dall’Amministrazione durante il mandato amministrativo, azione che indipendentemente dal suo esito, avrebbe con maggior lungimiranza e tempo a disposizione rafforzato la possibilità di costruire intorno al Pd una coalizione di centrosinistra vincente. Il Partito inoltre risulta fortemente penalizzato da tale imposizione poiché non è evidentemente in grado di intrattenere relazioni con altre forze politiche fin quando non avrà un gruppo dirigente legittimato. In altri termini si è trattato chiaramente di una decisione che ha prodotto l’effetto di determinare con molta probabilità la conferma con modalità verticistica del Sindaco uscente indipendentemente da una valutazione collettiva della nostra comunità politica.
Nel poco tempo a disposizione sarà necessario coinvolgere il maggior numero di iscritti in tutte le decisioni che porteranno a definire candidature, programma, coalizione con il pieno protagonismo dei circoli cittadini, rilanciando quelli in crisi e lavorando a farne di nuovo punto di riferimento dei cittadini per la partecipazione alla vita politica. Il Pd senese dovrà essere un partito unito e plurale, autonomo dalle correnti e dagli interessi extra senesi che lo hanno condizionato in questi anni, radicato nei rioni e nei quartieri, capace di mobilitare un volontariato mosso da spirito di servizio. Dopo le elezioni amministrative, a prescindere da quale sia il risultato, il gruppo dirigente dovrà convocare una conferenza di organizzazione con maggiore tempo a disposizione per riflettere su come innovare e rafforzare la presenza del partito in città.
Massimiliano Bruttini, circolo Taverne; Lucia Cresti, circolo Sant’Agostino; Claudio Parigi, circolo Sant’Agostino; Carolina Persi, circolo Palazzo Diavoli; Valentina Farnetani, circolo Due Ponti; Laura Parrini, circolo Due Ponti; Daniela Legalupi, circolo Logge Del Papa; Luca Micheli, circolo Logge del Papa; Mario Ronchi, circolo Logge Del Papa Nicola Malvinni, circolo Isola d’Arbia; Marco Borgogni, circolo Due Ponti; Massimiliano Perugini, circolo Palazzo Diavoli; Marco Andreini, circolo Isola d’Arbia; Mario Bronzi, circolo Isola d’Arbia; Giorgio Dionisi, circolo Isola d’Arbia; Marco Panciatici, circolo Isola d’Arbia; Antonio Vecchi, circolo Taverne d’Arbia
