Siena Cambia ed il programma di Valentini

SIENA. Un “libro aperto”, pronto ad integrare ogni contributo significativo; un cantiere di idee, di ascolto reciproco, di rispetto di tutte le voci e di promozione della partecipazione attiva.E’ così che proponiamo di costruire il programma di Siena Cambia con Bruno Valentini, un programma che nasce “dal basso”: in questi mesi, a partire dagli affollati incontri di gennaio, dieci gruppi di lavoro tematici, composti da tantissimi volontari ed esperti , si stanno impegnando su queste premesse. Oggi, finalmente e dopo tante ingiustificate esitazioni, la campagna per le primarie ci permette un confronto sulle proposte, coinvolgendo la città nella costruzione del programma, nel quadro di una visione strategica e di un sogno condiviso.
Intorno a dieci punti, visibili nel nostro sito www.sienacambia.it, vogliamo confrontarci con la città, per costruire insieme la rinascita di Siena, perché la profonda crisi dell’economia e delle istituzioni non si trasformi in crisi delle speranze. Il futuro della città non è un inarrestabile declino: dobbiamo dimostrare che Siena è ancora “una città che conta” dove vale la pena vivere ed investire, perché rifiuta l’immagine di ingiusto discredito che è stata dipinta negli ultimi mesi, e rivendica con fierezza quei valori che sono le premesse di un possibile rilancio. Per questo il primo dei punti programmatici sarà il ricambio di una classe dirigente che ha dimostrato di non avere la competenza e la qualità per svolgere i compiti ai quali era stata chiamata. Dobbiamo reagire al progetto di progressivo smantellamento del ruolo del Monte dei Paschi nel territorio senese e toscano. Seppure con molte meno risorse la Fondazione MPS deve provare ad essere ancora un riferimento per un nuovo sviluppo della città, che sia aperta al mondo e capace di attingere alle idee e ai talenti delle sue Università, per avviare concreti processi di innovazione.
Ai nostri giovani è rivolto innanzitutto il progetto di Siena Cambia: solo insieme a loro la sfida del cambiamento è possibile, perché Siena non può più permettersi di non avere un riequilibrio demografico. Per questo non dovrà mai più obbligare i suoi ragazzi ad allontanarsi per trovare una casa, un giusto costo della vita e servizi dedicati; serve una politica di sostegno locale alla natalità, all’infanzia, alla liberazione delle energie delle donne in tutti gli ambiti sociali ed economici. Cambiare dimensione, per una “grande Siena”: la città ha un problema di dimensione territoriale inadeguata, che ha comportato anche un grave effetto di riduzione del suolo disponibile e quindi caro-prezzi delle case e migrazione delle giovani generazioni. L’area senese va finalmente integrata.
Allo stesso tempo Siena non rinuncia alla sua idea di giustizia sociale: nonostante la drastica riduzione delle risorse, i servizi non dovranno mai lasciare sole o ai margini le persone anziane e in difficoltà, riconsiderando la gestione e l’organizzazione di tutte le strutture d’assistenza, sanitarie ed ospedaliere in genere.
Il lavoro, prima di tutto: non stiamo facendo abbastanza per tutelare ed attrarre le imprese. Occorre una nuova alleanza tra mondo intellettuale e mondo economico, un nuovo rapporto con il mondo delle professioni e dei servizi, un nuovo sistema di accoglienza turistica per puntare ad uno standard europeo, per tutta l’area della Grande Siena. Vogliamo proporre nuove strategie per l’artigianato, per creare reti tematiche di brand internazionale in settori di successo e solidità economica del nostro paese, come la moda, creando reali opportunità occupazionali e di fatturato per le imprese. Allo stesso modo, vogliamo valorizzare il nostro straordinario patrimonio culturale dando spazio, fiducia e autonomia a chi fa della cultura un lavoro. E sul Santa Maria della Scala, prima si devono definire i suoi contenuti e poi, di conseguenza, la gestione, su cui dobbiamo impostare insieme un vero piano di rilancio.
Per il cambiamento serve un Comune che sappia usare bene le risorse pubbliche e mobilitare quelle private; un Comune che promuova il controllo dei cittadini sul funzionamento dei servizi, e i cui dipendenti si sentano parte attiva e competente del cambiamento. E serve un fortissimo dialogo con le altre città della Toscana per le reti infrastrutturali, per le nuove politiche energetiche e ambientali, per la collaborazione tra i sistemi universitari e per le politiche turistiche ed economiche. Da qui dobbiamo partire per lanciare, finalmente, la dimensione internazionale di Siena: il programma di SIENA CAMBIA è concreto e credibile, perché è costruito intorno a EUROPA 2020, la strategia dell’Unione Europea per la programmazione dei finanziamenti 2014- 2020.
Il cantiere del programma di Siena Cambia è l’occasione per attrarre nuove idee, costruire reti più ampie, portare energie e competenze che sono rimaste fuori dalla politica “tradizionale”: per questo Siena Cambia invita tutti i cittadini a portare il proprio contributo di idee attraverso la mail programma@brunovalentini.com, visitando il nostro sito www.sienacambia.it, o venendoci a trovare tutti i giorni nella sede di Via Veneto 41, a San Prospero.
Siena Cambia, davvero.