E rintuzzare gli attacchi strumentali contro la città...

SIENA. La campagna elettorale nazionale esaspera la vicenda del Monte dei Paschi. E’ giusto rintuzzare gli attacchi strumentali contro Siena, ritrovando anche un minimo comune denominatore fra forze politiche e sociali cittadine, ma è inaccettabile che si pretenda di chiudere gli occhi sulle enormi responsabilità per questo disastro di proporzioni storiche nonché di subire la sottrazione definitiva di BancaMPS a Siena ed alla Toscana.
Chi vive a Siena non crede alle veline o ai comunicati fatti per coprire chi sapeva e chi ha partecipato alle scelte decisive. E’ ormai chiaro che con gli acquisti di Banca 121 e, soprattutto, di Banca Antonveneta il patrimonio di BancaMPS è stato dilapidato, indebitando irresponsabilmente anche la Fondazione sulla base di piani industriali troppo rapidamente presi per buoni. L’incauto acquisto di BAV è la madre di tutti gli errori e la magistratura deve andare fino in fondo senza indugiare, perché gli elettori hanno il diritto di sapere. Le successive operazioni truffaldine sui derivati, ma anche su immobili e marchi, sono state escogitate per occultare la conseguente crisi di liquidità e di redditività, continuando a distribuire dividendi che arricchivano ingiustamente gli azionisti privati e consentivano alla Fondazione di erogare utili che hanno alimentato un sistema artificioso che è anche alla base del sostanziale dissesto finanziario del bilancio del Comune di Siena, che i cittadini pagano direttamente con tasse altissime, ed anche dei guai finanziari di altri Enti Locali come la Provincia di Siena.
Come abbiamo già denunciato chiaramente, ad un certo punto l’invadenza della politica sul MPS si è fatta insostenibile, abbandonando quello storico equilibrio con cui la comunità locale aveva saputo convivere, senza eccessive interferenze, con questo gigante finanziario. Ribadiamo che il primo atto che dovrà proporre il prossimo sindaco di Siena al nuovo Consiglio Comunale è l’istituzione di una commissione di inchiesta su MPS e Fondazione ed è per questo che il sindaco dovrà essere il più possibile estraneo all’incesto politico-finanziario che è alla base di questo scandalo, che segnerà drammaticamente il futuro di Siena e di tutta la provincia.
Noi insisteremo a chiedere un ruolo di arbitro temporaneo allo Stato e che la banca riversi, nonostante la contrarietà di Profumo, sul territorio i propri acquisti di beni e servizi così da compensare il pauroso impoverimento che deriverà dalla riduzione dell’impatto diretto del MPS sull’economia e sull’occupazione. Non pretendiamo che si acquisti le penne a Siena, se costano più che altrove, bensì di aiutare a creare un sistema economico locale efficiente. Siamo anche contrari che agli attuali amministratori venga data carta bianca sulla gestione di un’azienda di cui loro non sono proprietari, approfittando di un’emergenza che è stata drammatizzata ad arte perché le perdite sono state già interamente assorbite ed il prestito governativo può essere autonomamente restituito da Banca MPS quanto la speculazione sui BTP cesserà, facendo pagare il conto agli incolpevoli dipendenti. La politica senese non può abdicare al proprio ruolo di rappresentanza degli interessi del territorio accettando la riduzione ai minimi termini della partecipazione della Fondazione in BancaMPS, solo per compiacere i vertici nazionali dei partiti. La smania di tenere sotto controllo l’elezione del sindaco ci è già costata due anni fa lo svuotamento della Fondazione a causa dei debiti per puntellare l’indifendibile barriera del 51%, ma questa volta non possiamo accettare che si apra la porta a nuovi soci privati sempre per mantenere equilibri politici lontani dagli interessi dei cittadini. Il piano industriale e la delega in bianco conferita al Consiglio di Amministrazione finora non hanno prodotto risultati apprezzabili se non la spaccatura dei sindacati e la demotivazione del personale ed eppure si legge di attribuire al management “poteri commissariali”! Si rompa definitivamente la filiera della dipendenza politica degli amministratori, non solo al MPS a ma in tutte le società pubbliche, privilegiando competenza e rigore morale, rilanciando la capacità di servizio verso famiglie ed imprese.
SIENA CAMBIA