
SIENA. Da Sena Civitas riceviamo e pubblichiamo.
“MPS: SI È APERTO IL CONFRONTO SUL SUO DESTINO.
PER NOI OCCORRE UNA PERMANENTE PRESENZA QUALIFICATA DELLO STATO.
Era il 19 luglio 2020 quando abbiamo scritto questo comunicato di cui riportiamo dei passaggi virgolettati, senza che il Sindaco o Forza Italia proferissero parola. Anzi, ad Aprile il Sindaco dichiarò:-“ “Quella di Mps è una crisi sistemica che porta a doversi confrontare con il tema dell’occupazione e delle risorse economiche della città. Si tratta di una doppia crisi in realtà, perché la situazione del Monte si incrocia con una trasformazione di tutto il sistema bancario che è molto simile a quella vissuta dall’industria pesante negli anni 70 con la robotizzazione”.
Oggi il presidente Giani segue apertamente la strada della proroga di permanenza dello Stato, in coerenza con quanto dichiarato in campagna elettorale, e lo segue anche chi nel passato era contrario. Ci fa piacere. Noi scrivevamo:
“Sul tema del destino della Banca MPS si registrano dichiarazioni di segno opposto, a volte anche all’interno della stessa maggioranza di governo. Le ultime sono dell’On. Antonio Tajani, di Forza Italia che ha affermato “basta parlare di banche dello Stato che non servono”, mentre di senso abbastanza diverso sono le dichiarazioni del candidato piddino alla presidenza della Regione Toscana Eugenio Giani, che invece chiede “che la presenza pubblica all’interno di MPS possa rimanere anche nel medio periodo”. Su tutto incombe la chiara posizione del Ministro del Tesoro Gualtieri (che, ricordiamo, è l’azionista di maggioranza del Monte), che non più tardi di qualche giorno fa ha confermato che lo Stato rispetterà gli impegni con l’Europa e uscirà dalla Banca entro il 2021.
Come Circolo Sena Civitas, non possiamo ignorare alcuni aspetti innegabili e che ci devono fornire sempre le chiavi di lettura di questa situazione. Anzitutto, nessuno può e deve dimenticare i guasti quasi irreparabili che la responsabilità politica del PD ha causato alla nostra Banca, portandola nel giro di pochissimi anni da posizioni di assoluta solidità e redditività ad essere sull’orlo della bancarotta. Su questo fronte, Giani tocca un tema spinoso su cui dovrà misurarsi … con la storia del proprio partito e, come detto, con il suo ministro del Tesoro”.
Allo stesso tempo, non possiamo e non dobbiamo dimenticare il peso fondamentale che la permanenza a Siena della Banca MPS ha per le famiglie e per l’economia senese e toscana.”
Alla luce di ciò, ci pare quindi che la prospettiva corretta, nell’interesse dei dipendenti, dei clienti e dei senesi, sia che il tema dell’uscita dello Stato non si metta nemmeno all’ordine del giorno fino a che la Banca non sia completamente risanata e competitiva e che, comunque, visto il peso per il territorio e per l’economia nazionale che la Banca riveste, sia garantita in qualsiasi scenario una presenza qualificata dello Stato nell’azionariato che possa esprimere una rappresentanza del territorio in grado di tutelare gli interessi locali. Tra l’altro il.Monte è già Banca di Stato e pertanto in questo caso la questione non è tanto l’ingresso (come nei casi Alitalia e Autostrade) quanto piuttosto la continuità di presenza”.
Oggi aggiungiamo che parlare anche di una “statalizzazione della Banca” sarebbe la soluzione definitiva per garantire la permanenza a Siena della maggiore istituzione economica del Centro Italia”.