La cessione dell'asset dovrebbe generare un miglioramento del core tier 1
di Red
SIENA. Fonti di agenzia dichiarano che banca Monte dei Paschi avrebbe dato da pochi giorni un mandato a Rothschild finalizzato alla vendita del ramo leasing, secondo le indicazioni del piano industriale. Rothschild è anche advisor della Fondazione MPS, e dai risultati (oltre un miliardo di debiti), anche nella scorsa primavera quando si parlava di equity found e altri possibili soci per Palazzo Sansedoni, non pare aver fatto una gran bel lavoro di consulenza… Non risulta che Rocca Salimbeni abbia commentato la notizia, che è rimbalzata negli ambienti finanziari. Scrive Reuters: “Il piano operativo di asset disposal compreso nel piano industriale prevede, alla slide di pagina 19, la cessione della quota detenuta in Biverbanca, la cessione e contestuale joint venture per la distribuzione di Consum.it e il deconsolidamento del ramo d’azienda del leasing, pari al 70% della società Mps leasing & factoring. Nella slide si indica nel 2013 l’esercizio di cessione previsto. Questo ramo vale circa 5 miliardi di impieghi sui 147 circa del gruppo (dati 2011) con 94 milioni di ricavi e 7 milioni di utile netto. Al ramo fanno capo 170 degli oltre 31 mila dipendenti del gruppo Mps”.
Secondo Mediobanca “il ramo Leasing & factoring aveva un valore di libro di 320 milioni e la cessione dell’intero ramo potrebbe alzare il Core tier 1 di circa 50 punti base”, come è scritto in una nota. Così ritornerebbero in ballo, oltre a General Electric e Bnp Paribas, alcuni istituti di private equity interessati alle attività leasing di MPS. La giornata di borsa si è conclusa, alle 17:30, con il rosso sostenuto sia per Piazza Affari che per il titolo senese con -4,15% a euro 0,2309. Va ricordato che specialmente in questo contesto di mercato debole il valore dell’azione montepaschina è profondamente correlato all’andamento dello sprad, stante l’enorme portafoglio che la banca possiede di BTp a lunga scadenza. Il differenziale Bund-BTp è tornato a salire di oltre venti punti base in area 375. L’aumento è provocato dalle costanti incertezze sulla Spagna e dal documento che Germania, Olanda e Finlandia hanno inviato all’ Esm,con cui i tre paesi “stabiliscono alcune condizioni affinché l’Esm possa ricapitalizzare direttamente le banche in difficoltà, dichiarazioni che sembrano rimettere in discussione buona parte di quanto deciso nel summit europeo dello scorso giugno”. Il coordinamento di politica e finanza è un’arte decisamente impossibile da realizzare.






