Leonardo Frati esprime le sue idee su quello che andrebbe fatto
SIENA. La scuola e l’istruzione pubblica in genere hanno sempre avuto un ruolo centrale in ogni programma di centro sinistra. Ovviamente anche per i Riformisti questo è un tema fondamentale e come tale è stato a lungo approfondito. Leonardo Frati, insegnante molto conosciuto a Siena, anche per il suo impegno nel mondo del basket, sarà candidato al prossimo Consiglio Comunale nella lista dei Riformisti.
Il tema della scuola è tornato prepotentemente alla ribalta con l’intervento del presidente del consiglio: “Non parlo delle provocazioni che vengono fatte solo per nascondere i problemi reali della scuola. Parliamo piuttosto dei temi di competenza dell’amministrazione comunale, partendo dagli edifici scolastici sia quelli delle materne, dell’infanzia, elementare e medie. Sarebbe auspicabile che tali edifici fossero autonomi dal punto di vista energetico, anche come esempio virtuoso da dare ai ragazzi. Capisco che in centro sia un problema, ma fuori dalla cinta muraria dovrebbe essere prioritario dotare le strutture di solare termico e fotovoltaico. Troviamo forme di partecipazione di aziende e consorzi privati che installino le strutture a risparmio energetico con un contratto di servizio preciso, per quello che riguarda l’uso di quanto generato nei plessi scolastici. Penso ad un “conto energia speciale”, che porti risorse alla scuole anche quando sono chiuse, tipo i mesi estivi. Se aspettiamo che investa il pubblico, con centinaia di migliaia di euro, stiamo sbagliando strada, attendendo ciò che non arriverà mai. Se ci fossero privati interessati non ci sarebbe nulla di male a mettersi attorno ad un tavolo ed ascoltare le reciproche necessità. L’educazione sui temi ambientali deve partire dai bambini più piccoli, fin dai primi gradi magari con il ‘gioco’ della raccolta differenziata. L’amministrazione per quanto di sua competenza deve rendere le aule più accoglienti e calde. Andrebbero ripensati gli arredi e gli spazi in modo da consentire una permanenza più piacevole. Un tema importantissimo è poi quello dell’integrazione degli alunni stranieri, uno dei problemi da trasformare in risorsa. Deve avvenire in classe durante le ore scolastiche, ma ricordando sempre che i bambini ed i ragazzi sono tutti uguali e mai vanno divisi. Vivo con terrore l’attimo in cui gli studenti si divideranno per religione, lingua o luogo di nascita. I bambini ed i ragazzi devono stare insieme, sempre. La scuola deve unire, mai dividere, mai! Vanno piuttosto previste collaborazioni con l’Università per Stranieri, che ha validissimi insegnanti, oltre che con circoli culturali affinché promuovano corsi pomeridiani di lingua in sinergia con le scuole. Insegnanti non del tutto o non ancora utilizzati nella scuola pubblica potrebbero seguire i ragazzi nei compiti quotidiani”